Biodegradabilità in proroga
Per l'atteso addio alle buste di plastica, fissato per il 1° gennaio 2010, ci vorrà un po" di pazienza, visto che è stato prorogato al 1° gennaio 2011. La notizia è apparsa a fine giugno sul "Corriere della Sera”: chissà chi “pazientemente attende” l’addio alle buste di plastica… E dire che di tempo ne aveva avuto costui: la norma era del 2007 e in un pugno di mesi sarebbe scattata una verifica tecnico/scientifica per “accompagnare” l’uscita di scena di questo tanto innocente quanto chiacchierato prodotto. Anche la stampa qualificata si lascia trascinare dal facile entusiasmo e spesso si lancia in velleitarie dichiarazioni. Non vogliamo iscriverci alla categoria dei detrattori dei giornalisti ma quando si tratta di materie plastiche occorre approfondire e informarsi prima di informare. Nessuno è in grado di affermare con certezza che l’ecosistema trarrà realmente effetti benefici da questa norma. Nessuno si è chiesto se questa sostituzione sia effettivamente praticabile, per esempio in termini di quantità disponibili di materiali “alternativi”. Nessuno si preoccupa di capire se questo “atteso addio” avrà conseguenze di carattere economico e occupazionale. È ovvio che noi consideriamo la sostituzione “forzosa” di polimeri tradizionali con altri materiali, di qualunque tipo, un’inutile esercizio di ostilità. Il legislatore ha diritto di intervenire. Lo può fare, e lo fa, indicando le caratteristiche prestazionali minime di un manufatto, comprese quelle ambientali.