Segnali contrastanti
Il confronto delle statistiche import-export relative al primo trimestre 2010 degli 8 principali costruttori/esportatori di macchine per materie plastiche e gomma evidenzia una netta differenza tra quanto riportato dai paesi fornitori di tecnologia mediamente di più alto livello, da un lato, e da quelli produttori di macchinari standard meno avanzati, dall'altro.Infatti, solamente Cina e Taiwan hanno registrato segni positivi - peraltro di una certa consistenza - in confronto al primo quarto del 2009, sia all'import sia all'export. I due paesi sono anche accomunati dal fatto che è stato il commercio di macchine a iniezione a spingere entrambe le correnti di scambio verso l'alto. Nel dettaglio, la Cina ha segnato quasi il 15% in più all'import, nel suo complesso (con un forte incremento di acquisti di macchine a iniezione, il 56% delle quali dal Giappone) e il 23% in più all'export (con rilevanti vendite di presse, in primo luogo verso Brasile, Turchia, Iran). Taiwan ha chiuso il primo trimestre con un +9% all'import (anche in questo caso il Giappone ha fornito quasi tre quarti delle macchine a iniezione) e un +33% all'export.Al contrario, i costruttori europei, gli Stati Uniti e il Giappone non sembrano ancora trovare conferma nei propri dati import-export dell'annunciata ripresa. Infatti, vengono evidenziati segni negativi per tutti in entrambe le correnti di scambio, seppure con qualche attenuazione rispetto alle rilevazioni dei trimestri precedenti: Italia -10% all'import e -7% all'export, Germania -14% e -13% rispettivamente, Francia -14% e -18%, Svizzera -5% e -28%, Stati Uniti -12% e -5%, Giappone -13% e -11%.