Stampaggio a iniezione e soffiaggio indiani
Nel 2012 il fatturato dell'industria trasformatrice indiana nel suo complesso ha raggiunto 900 miliardi di rupie, pari a circa 13 miliardi di euro. Il consumo di materie prime si è attestato a 8,6 milioni di tonnellate, contro 3,3 del 2000. A tale riguardo, in occasione di una conferenza organizzata da Elite Plus Business Service e CPMA (Chemicals and Petrochemicals Association of India) a Mumbai il 25 e 26 luglio scorsi, sono stati diffusi in particolare dati e informazioni relativi ai settori dello stampaggio a iniezione e del soffiaggio.
La produzione di manufatti stampati ha raggiunto un valore di 2 miliardi di euro, con un consumo di polimeri pari a 1,5 milioni di tonnellate, attirando, negli ultimi cinque anni, investimenti per 1,5 miliardi di euro. In forte crescita risultano soprattutto la produzione di arredi e di componenti per elettrodomestici.
Per quanto concerne il soffiaggio, sono state fornite statistiche soprattutto sulla capacità produttiva di PET, che attualmente si attesta intorno alle 680 mila tonnellate (a fronte di un consumo di 600 mila t atteso per il 2013-2014) ma che, con l'espansione in atto, potrebbe superare 1,5 milioni di tonnellate, necessarie per soddisfare la crescente domanda di bottiglie e contenitori destinati a varie applicazioni. Attualmente, in India il 70% delle bottiglie in PET viene riciclato. Secondo le stime, oggi la domanda di macchine e sistemi per il soffiaggio si attesta a 4650 unità all'anno.
Nel 2012, l'export italiano di macchine a iniezione verso il subcontinente indiano ha raggiunto un valore di 765 mila euro (mezzo milione nel 2011), mentre le vendite di soffiatrici si sono fermate poco sotto quota 1,9 milioni di euro (in netto calo rispetto ai 5,9 milioni del 2011). Nel primo trimestre 2013, il valore delle nostre forniture di macchine a iniezione è ammontato rispettivamente a 95 mila euro, mentre non sono state rilevate esportazioni di soffiatrici.