Fiducia nel mercato russo, nonostante la sua volatilità

Saranno oltre 40 le aziende italiane partecipanti alla collettiva nazionale - organizzata da Amaplast, l’associazione di categoria aderente a Confindustria che raggruppa oltre 160 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma - nell’ambito della ventitreesima edizione della fiera Interplastica, in programma a Mosca dal 28 al 31 gennaio 2020. Un’altra ventina di imprese parteciperà autonomamente o presso gli stand di agenti e partner locali.

 

Nonostante la sempre più turbolenta situazione internazionale e l’andamento altalenante degli investimenti da parte delle aziende trasformatrici russe, si mantiene dunque costante il numero degli espositori del nostro Paese che, anzi, aumentano la superficie occupata rispetto alle ultime edizioni, fino a 800 metri quadri. Pertanto, come di consueto, la presenza italiana risulta in assoluto tra le più rappresentative anche all’edizione 2020 della mostra moscovita.

 

Un certo interesse è stato dimostrato dalle aziende del nostro Paese anche per la “mostra nella mostra” dedicata alle tecnologie per il riciclo denominata “Recycling Solutions”, al suo esordio nell’ambito di Interplastica. In un momento in cui le tematiche ambientali e di economia circolare sono di sempre maggiore attualità, anche in Russia cresce l’attenzione nei confronti del recupero e del riciclo della plastica e i costruttori italiani sono pronti a fornire agli operatori russi impianti tecnologicamente avanzati.

 

Purtroppo, dal mercato locale arrivano segnali di instabilità e ciò si riflette sull’andamento delle esportazioni italiane di macchine per plastica e gomma. Infatti, se dopo alcuni anni di arretramento le nostre forniture avevano registrato nel 2017 un nuovo picco di 95 milioni di euro, nel 2018 il valore si era già ridotto a 85 milioni, per poi fermarsi nei primi nove mesi del 2019 (ultimo dato diffuso da Istat) a poco più di 47.

 

La Russia rimane comunque un importante sbocco commerciale per i costruttori italiani di tecnologie per la lavorazione di plastica e gomma, soprattutto per quanto riguarda gli impianti più sofisticati e personalizzati, per la produzione di manufatti di alta qualità come gli imballaggi per alimenti.

 

Il principale paese concorrente dell’Italia sul mercato russo è la Germania, che ugualmente registra una battuta di arresto delle proprie vendite, almeno sulla base delle rilevazioni allo scorso settembre: infatti, dopo il picco negativo di 121 milioni di euro nel 2016, il valore era salito a 149 milioni nel 2017 e 159 nel 2018, ma nei primi nove mesi del 2019 ha di poco superato i 90 milioni.

 

Al di là delle più o meno fisiologiche fluttuazioni commerciali, Italia e Germania risentono evidentemente anche dei contraccolpi causati dall’imposizione delle sanzioni alla Russia, situazione di cui approfitta invece la Cina: dopo aver toccato 121 milioni di euro nel 2016, per poi sfiorare quota 160 nel biennio successivo, le relative esportazioni di macchine per plastica e gomma si sono portate a 136 milioni nei primi nove mesi del 2019, lasciando ipotizzare a consuntivo d’anno il superamento di quota 180 milioni, confermando un trend decisamente in crescita.

 

Tra gli espositori presenti alla collettiva italiana a Interplastica 2020 rientrano le seguenti aziende associate ad Amaplast (padiglione 2.3, stand C23): Amut, Bausano, BG Plast Impianti, BMB, Borghi, CMS, Colines, Comerio Ercole, Elba, Euroviti, FB Balzanelli, Friul Filiere, Gamma Meccanica, Gefit, Gimatic, IPM, Itib Machinery International, Maris, Moretto, Negri Bossi, Olmas, OMG, OMMP Moulds, Polivinil Rotomachinery, Previero, Sara, Sirius Electric, Tecnomatic, Termostampi, Union.

 

L’industria italiana delle macchine per plastica e gomma

La flessione delle esportazioni italiane in Russia si pone in un contesto di debolezza per l’industria italiana delle macchine per plastica e gomma, che risente delle molte incognite e criticità che caratterizzano l’attuale clima economico mondiale.

 

Le statistiche relative al periodo gennaio-settembre 2019 evidenziano un calo delle due correnti di scambio: -13,1% all’import (con un valore complessivo di 645 milioni di euro) e -8,5% all’export (che si ferma appena sotto i 2,16 miliardi di euro), rispetto ai primi nove mesi del 2018.

 

Per il settore, il bilancio di fine anno si ipotizza quindi negativo su tutti i fronti.

 

Tra i costruttori di macchinari è diffusa una certa preoccupazione che deriva dalle prospettive poco incoraggianti sia per il mercato interno sia per l’estero, in quanto i clienti tendono a ridurre o differire gli investimenti.

 

Attualmente non è semplice capire se si tratti di recessione ciclica oppure di un indebolimento strutturale del comparto e risulta difficile fare una previsione per il 2020, che potrebbe essere un anno di grande volatilità salvo non vengano definite le incertezze politiche ed economiche che hanno caratterizzato il 2019.

 

In ogni caso, non va dimenticato che questa frenata - le cui prime avvisaglie si erano manifestate a consuntivo 2018 - arriva dopo un lungo periodo di crescita: sette anni di segno più, con l’unica eccezione del 2013.

 

Plast 2021

Interplastica 2020 sarà anche un’importante occasione di promozione di Plast-Salone internazionale triennale per l’industria delle materie plastiche e della gomma, che si svolgerà a Milano da martedì 4 a venerdì 7 maggio 2021, organizzato da Promaplast, la società di gestione di Amaplast.

 

Le iscrizioni alla mostra si sono aperte il 12 novembre 2019 e l’iscrizione entro il primo termine del 10 febbraio 2020 dà diritto a uno sconto del 20% sulla quota di partecipazione, oltre alla priorità nell’assegnazione dello stand.

 

È dunque entrata nel vivo l’organizzazione della principale mostra europea di settore nel 2021 che contribuirà, insieme alle altre quattro mostre concomitanti nell’ambito del progetto The Innovation Alliance (Ipack-Ima, Meat-Tech, Print4All e Intralogistica Italia), a dare vita al più importante evento dedicato alla meccanica strumentale.