Assemblea Amaplast: costruttori italiani meglio del previsto

Si è tenuta il 24 giugno presso Villa Borromeo a Cassano d’Adda (Milano), l'annuale assemblea dei soci Amaplast – l'associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa circa 170 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma – durante la quale sono stati confermati il presidente Massimo Margaglione e i vicepresidenti Gabriele Caccia e Barbara Ulcelli per il biennio 2025-2027.

Il presidente Massimo Margaglione ha illustrato nella sua relazione all’assemblea l’andamento dell’industria italiana delle macchine per plastica e gomma, commentando i risultati emersi dalla quinta edizione dell’Indagine Statistica Nazionale, svolta del Centro Studi MECS-Amaplast tra circa 430 aziende costruttrici (con oltre 15.000 addetti) che, nel 2024, hanno generato un fatturato di oltre 4,82 miliardi di euro (+1,4%), con una quota export del 74%.

Il bilancio di settore risulta ancora più confortante alla luce delle molteplici criticità geopolitiche che da ormai molti mesi caratterizzano il contesto globale nonché delle complessità legislative e delle scelte strategiche, a volte penalizzanti, introdotte dalle istituzioni europee.

La vicepresidente Barbara Ulcelli ha commentato le risultanze dell’Indagine Statistica Nazionale in tema di struttura della compagine associativa e, in generale, dell’industria italiana delle macchine per plastica e gomma (geografia delle imprese, dimensione, forza lavoro ecc.) e ha fornito un aggiornamento sulle trattative per il rinnovo del CCNL del settore rappresentato da Federmeccanica, del cui Consiglio Generale fa parte.

Il vicepresidente Gabriele Caccia si è soffermato sulle tematiche oggetto della sua delega, con particolare riferimento alla partecipazione di Amaplast alle fiere di settore nell’ultimo anno, agli esiti di GreenPlast 2025 e all’avvio dell’organizzazione di Plast 2026.

Ospite d’onore dell’assemblea il professor Carlo Cottarelli, che ha tenuto un intervento sulla situazione economica mondiale e le prospettive, con un approfondimento sull’Italia.

I dati di settore
In base alle rilevazioni svolte dal Centro Studi MECS-Amaplast per la realizzazione della quinta edizione dell’Indagine Statistica Nazionale, l’industria italiana delle macchine per plastica e gomma ha archiviato il 2024 con una crescita del fatturato dell’1,4%, fino a un valore di oltre 4,82 miliardi di euro. Tale risultato corregge al rialzo il preconsuntivo ipotizzato lo scorzo marzo, che indicava invece una leggera contrazione della produzione.

La tenuta del comparto è in primo luogo da ricondurre alla buona performance delle esportazioni che, per il quarto anno consecutivo, hanno registrato un incremento: secondo i dati Istat, rispetto al 2023 sono infatti aumentate dell’1,5%, fino a un valore complessivo di 3,62 miliardi di euro. L’export (a cui sono destinati tre quarti della produzione) ha registrato un picco nell’ultimo trimestre dell’anno scorso e in particolare nel mese di dicembre.

In media, i mercati esteri più maturi – come l’Unione Europea e il Nord America – hanno registrato un trend più debole, mentre le altre aree, pur con quote sul totale inferiori, hanno rappresentato destinazioni più vivaci, con particolare riferimento all’Estremo Oriente (Cina e India in testa), all’Europa extra-UE (bene in particolare la Turchia), all’Africa (soprattutto sub-sahariana), al Medio Oriente.

Al contrario, le importazioni si sono mantenute deboli nel corso dell’anno e a consuntivo ha subito un ripiego di quasi sette punti percentuali, con un valore che si è fermato appena al di sopra della soglia del miliardo di euro.

I dati macro che emergono dall’ultima Indagine Statistica Nazionale delineano un settore composto da circa 430 aziende costruttrici di macchine, attrezzature e stampi per plastica e gomma, che danno lavoro a oltre 15.000 addetti.

La distribuzione geografica delle imprese vede come di consueto al primo posto la Lombardia, dove è concentrato il 53% dei siti produttivi; seguono, praticamente a pari merito con il 14% ciascuna, Veneto ed Emilia-Romagna e quindi Piemonte con quasi il 9% delle aziende.

La suddivisione delle imprese per classi di grandezza evidenzia la correlazione direttamente proporzionale tra la dimensione e la capacità di generare fatturato. Se da un lato il maggior numero di aziende rientra nelle tre classi minori (ovvero fino a 10 milioni di fatturato), occupando il 72% degli addetti del comparto, sono quelle più grandi a realizzare la quota preponderante – ovvero il 78% – del fatturato globale di settore. Di conseguenza, all’aumentare delle dimensioni aziendali cresce il fatturato medio per addetto, nonché la propensione all’export.

Nella sua relazione, la vicepresidente Barbara Ulcelli ha sottolineato come il fatturato medio per addetto del settore macchine per plastica e gomma (nell’ordine dei 320 mila euro) sia nettamente superiore a quello dell’industria italiana nel suo complesso e come tale indicatore aumenti ulteriormente per le aziende aderenti ad Amaplast, sfiorando i 330 mila euro.

Quanto ai settori clienti, la quota più significativa di fatturato è realizzata nell’imballaggio (per il 29% circa alimentare e per il 17% non food); seguono l’auto con quasi il 16%, l’edilizia con il 12% e il medicale con il 5%.

Le fiere di settore
Al di là delle numerose fiere in tutti i quadranti geografici a cui Amaplast ha partecipato nel corso dell’ultimo anno, il vicepresidente Gabriele Caccia ha presentato le risultanze della seconda edizione di GreenPlast, la mostra-convegno internazionale – organizzata da Promaplast, la società di servizi di Amaplast – dedicata ai materiali, alle tecnologie e ai processi di trasformazione della plastica e della gomma, con una particolare declinazione in chiave di sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico.

Svoltasi dal 27 al 30 maggio 2025 – nuovamente nell’ambito di The Innovation Alliance, che raggruppa anche le mostre di filiera Ipack-Ima, Print4All, Intralogistica Italia – ha ospitato 200 espositori (per il 75% italiani e per il 25% esteri, da 19 Paesi), su una superficie di 5.500 metri quadrati. Quasi 17.400 i visitatori, in base alle preregistrazioni e ai numeri incrociati con le altre fiere concomitanti, alla luce dell’unico biglietto di ingresso.

Apprezzamento anche per il convegno “Shaping a sustainable future for plastics”, organizzato in collaborazione con AMI-Applied Market Information (leader internazionale nella consulenza e nell’organizzazione di eventi dedicati all’industria delle materie plastiche), il cui programma ha riunito esperti dell’intera filiera della plastica per una discussione sulle sfide e le opportunità della transizione ecologica.

La prossima edizione di GreenPlast si svolgerà dal 28 maggio al 1° giugno 2028, insieme a Ipack-Ima e Intralogistica Italia.

Sempre a proposito di fiere, il vicepresidente Caccia ha sottolineato come siano già entrate nel vivo le fasi organizzative di Plast, la mostra “storica” di Amaplast-Promaplast. La ventesima edizione di svolgerà sempre nel quartiere espositivo di Fiera Milano a Rho-Pero (Milano) dal 9 al 12 giugno 2026. L’associazione ha unito le forze con Acimall, che rappresenta i costruttori di macchine per legno e controlla la fiera specializzata Xylexpo, per dare vita a un nuovo progetto fieristico denomina-to MATEC-MATeriali e TECnologie, che raggrupperà le due mostre e, in aggiunta, con il coinvolgimento di Assocompositi, la prima edizione della mostra-convegno Composites Future, dedicata all’industria dei materiali compositi, che rappresentano un trait d'union naturale fra il mondo della plastica e quello del legno.

Il panorama economico globale
Nel suo intervento, il professor Carlo Cottarelli ha proposto una panoramica sull’andamento dell’economia a livello mondiale – con attese di crescita per il 2025 nell’ordine del +2,8%, salvo ulteriori shock che potrebbero ulteriormente aggravare il clima di incertezza tanto temuto dalle imprese – in cui emergono quali attori principali gli Stati Uniti e la Cina.

Ha quindi esaminato il trend dell’economia italiana negli ultimi decenni per poi sottolineare i fattori critici che ne frenano la crescita tra i quali, in primo luogo, la pressione fiscale, l’eccesso di burocrazia, l’elevato costo dell’energia, la lentezza della giustizia, a cui si aggiunge il sempre più preoccupante calo demografico.