Imballaggi a emissioni zero: adesso è possibile anche con la plastica
L’azienda vicentina Crocco ha sviluppato un programma di eco-design per fare del proprio imballaggio un prodotto a impatto zero dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica con una procedura certificata e spendibile anche a livello di comunicazione e marketing.
“La sostenibilità non può essere un mero slogan, ma qualcosa di misurabile e verificabile e proprio questo ci ha spinto a intraprendere questo progetto che ci consente di quantificare in modo preciso e certificato l'impatto ambientale dei nostri prodotti. Solo con la cultura e informazioni corrette si possono effettuare delle scelte di reale valore e libere da facili pregiudizi”, spiega Renato Zelcher (nella foto al centro), amministratore delegato di Crocco.
Il programma, denominato Greenside, prevede quindi due macro fasi. La prima va a monitorare e misurare l’impronta di carbonio, ovvero le emissioni di gas serra determinate dal packaging attuale lungo tutto il suo ciclo di vita, dalla materia prima fino allo smaltimento, calcolando anche le emissioni prodotte in fase di produzione, distribuzione e utilizzo. Si otterrà, quindi, un valore certificato di anidride carbonica equivalente espresso in kg.
“In accordo con quanto previsto dalla ISO 14067:2018, la norma che stabilisce i requisiti per la quantificazione e la comunicazione dell’impronta climatica dei prodotti in conformità alle norme sulla valutazione del ciclo di vita (LCA), l’allocazione è stata evitata il più possibile, ricercando la massima precisione scientifica. Per questo il calcolo della Carbon Footprint è stato modellizzato utilizzando il software professionale SimaPro 8.5.2 e le banche dati Ecoinvent v3.4 e v2.2 riconosciute a livello mondiale”, spiega Diego Lora, responsabile dei sistemi di gestione ambiente e sicurezza di Crocco.
Una volta quantificate e certificate le emissioni, si passa alla seconda fase, quella di eco-design collaborativo per cui sarà possibile, in un processo di miglioramento continuo, ridefinire il proprio packaging, limitando al massimo l’impatto ecologico. Sulla base della prima macro fase, infatti, Crocco sarà in grado di studiare, prototipare e produrre un packaging che possa avere una maggior efficienza produttiva grazie ai suoi processi interni, a uno spessore inferiore dell’imballaggio o all’utilizzo di materiali da riciclo, inclusi quelli a base biologica.
Il nuovo packaging Greenside, che avrà quindi, già di per sé, un impatto ambientale molto ridotto, potrà anche essere neutralizzato dal punto di vista delle emissioni di gas serra.
Crocco garantisce, con certificazione di enti abilitati, di fornire un film termoretraibile ed estensibile carbon neutral, le cui emissioni di anidride carbonica equivalente vengono compensate attraverso l’acquisto di carbon credit, ovvero sostenendo progetti sostenibili come riforestazioni o produzione di energia da fonti rinnovabili, come previsto dagli accordi internazionali.
Si potrà quindi avere un imballaggio flessibile con le tradizionali caratteristiche di robustezza, duttilità, leggerezza e salubrità (per esempio nel contatto con gli alimenti) e, al contempo, ben tre elementi (efficienza produttiva, minore spessore, materiale riciclato o a base biologica) per abbattere la propria impronta ecologica fino alla neutralizzazione completa delle proprie emissioni di anidride carbonica equivalente sostenendo progetti ambientali a impatto positivo, come previsto dal Protocollo Kyoto.
“La direttiva 2018/410 del Parlamento Europeo e del Consiglio, che modifica la Direttiva 2003/87/CE, ha previsto l’istituzione di un sistema di scambio quote di anidride carbonica per il periodo 2021-2030 per contribuire a raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra, nel territorio dell’Unione Europea, di almeno il 40% rispetto ai livelli del 1990. Greenside si inserisce esattamente in questo contesto, ovvero nell’attuazione di azioni volte alla riduzione o compensazione di gas climalteranti in ambito industriale mediante l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili”, aggiunge Lora.
Alla fine di tutto il processo Greenside non solo l’azienda avrà uno studio e misurazione di tutto il ciclo di vita del proprio packaging, ma avrà a disposizione un nuovo imballaggio che conterrà meno plastica, con una percentuale di materiale riciclato o a base biologica e con la somma algebrica delle proprie emissioni pari a zero. Questo aiuterà non solo dal punto di vista del green marketing verso il consumatore e la filiera, ma contribuirà proattivamente anche al raggiungimento degli obiettivi europei che prevedono traguardi in termini di sostenibilità ambientale che puntano ad attivare all’obiettivo finale di emissioni zero per il 2050.