Vendite oltre 1,9 miliardi di euro

Risultati soddisfacenti nel 2018 per Basf in Italia: il gruppo ha registrato vendite pari a 1,928 miliardi di euro, in linea con i ricavi conseguiti nel 2017.

“Siamo fieri dei risultati che abbiamo raggiunto nell’anno appena concluso, con un fatturato in linea con i valori record del 2017. Un obiettivo importante, ottenuto grazie allo sforzo di tutta l’organizzazione e nonostante la particolare congiuntura economica e l’incertezza politica, sia globale che locale, che ha influenzato l’industria nel 2018”, ha dichiarato Andreas Riehemann (nella foto al centro), presidente e amministratore delegato di Basf Italia.

L’azienda ha registrato un andamento positivo nel segmento Chemicals - ovvero tutti i prodotti chimici di base e intermedi, dai solventi ai plastificanti e monomeri - grazie al buon andamento dei prezzi di vendita, e nel segmento Functionals Materials and Solutions, in particolare grazie all’incremento della domanda dei prodotti per l’isolamento termico, volti a migliorare l’efficienza energetica degli immobili. Nello stesso segmento, positivo anche il business del poliuretano per il settore calzaturiero.

Guardando ai comparti industriali, il forte rallentamento dell’auto ha inciso negativamente sulla prestazione del gruppo, soprattutto nella seconda parte del 2018. Per questo settore, Basf, infatti, rappresenta un fornitore di materie prime all’avanguardia, dalle vernici, alle plastiche per la componentistica, ai materiali per batterie. Buona invece, in un’altra industria importante per il made in Italy, la prestazione dei prodotti per la cosmetica, trainata prevalentemente dagli elevati volumi di vendita e dallo sviluppo della domanda, legata principalmente all’export. La crescente richiesta di materiali di imballaggio per le spedizioni delle vendite online ha influenzato infine in modo positivo le vendite per il settore del packaging.

 

Investimenti e presenza nel Paese

Ai solidi risultati di business si accompagnano gli investimenti che, nel corso del

2018, il gruppo ha effettuato in Italia. Circa 25 milioni di euro, infatti, sono stati investiti per l‘ammodernamento degli impianti, per il costante miglioramento del livello di sostenibilità e sicurezza dei processi produttivi, così come per la digitalizzazione.

Basf si conferma, dunque, una realtà fortemente radicata nel Paese, dove è presente con 13 siti, di cui 8 produttivi, che impiegano complessivamente circa 1500 collaboratori. La presenza industriale, e le attività produttive nel loro complesso, creano un beneficio per il territorio italiano in termini di valore aggiunto, pari a 1,8 euro di effetto economico (diretto, indiretto ed indotto) per ogni euro di fatturato in Italia.

“Basf genera oltre il 45% delle sue vendite globali nell’UE ed è per il gruppo un mercato di riferimento. Questa presenza è significativa in quanto, come multinazionale integrata a livello globale, si possono cogliere i benefici di mercati globalizzati, liberi scambi e multilateralismo. In questo senso, il quadro normativo dell’Unione Europea ci aiuta a operare in modo più efficiente, grazie a regole comuni e alla mancanza di barriere; in particolare ciò è ancor più significativo per l’industria chimica, con catene del valore globali e fortemente interconnesse. Confidiamo, in vista delle prossime elezioni europee, in un sempre maggior impegno nella difesa del Mercato Unico, per evitare possibili incertezze in un mercato economico sotto tensione”, ha aggiunto Andreas Riehemann.

 

Sostenibilità e progetti internazionali al centro della nuova strategia aziendale

Nell'ambito della presentazione della sua nuova strategia nel dicembre 2018, Basf si è impegnata a mantenere le emissioni di gas a effetto serra agli stessi livelli dal

2018 al 2030, anche con l'obiettivo di una considerevole crescita annuale della produzione. Questo obiettivo comprende la pianificazione di maggiori investimenti e il miglioramento della gestione, dell'efficienza e dell'integrazione degli impianti e, ove possibile, l'acquisizione di una quota maggiore di energie rinnovabili. Basf ha già ridotto le sue emissioni di gas serra del 50% in termini assoluti rispetto ai livelli del 1990, raddoppiando il volume di produzione nello stesso periodo.

L’azienda sta inoltre innovando nel campo del riciclaggio dei rifiuti di plastica. Una delle linee di ricerca include il progetto “ChemCycling”, il riciclo chimico di materie plastiche miste o non pulite. A seconda della regione, questi rifiuti vengono solitamente inviati in discarica o inceneriti in vista del recupero di energia. Tuttavia, attraverso il riciclo chimico queste plastiche possono essere utilizzate per produrre oli o gas di sintesi e a loro volta utilizzate nella produzione di prodotti chimici, sostituendo - in parte - le risorse fossili.

Oltre al raggiungimento dell'obiettivo di una crescita neutra di anidride carbonica entro il 2030, Basf vuole generare oltre 22 miliardi di euro di vendite con prodotti “acceleratori” entro il 2025. Questi prodotti, secondo la metodologia Sustainable Solutions Steering, sviluppata dalla stessa multinazionale per valutare e guidare il proprio portafoglio prodotti su criteri definiti di sostenibilità, producono un contributo sostanziale alla sostenibilità lungo l'intera catena del valore.