Quando i sogni (italiani) mettono le ali
Fino a cinque anni fa Luciano Belviso e Angelo Petrosillo volevano realizzare mobili di design composito. Oggi progettano, costruiscono e vendono piccoli aerei e ultraleggeri in fibra di carbonio. I due soci hanno fondato la Blackshape Aircraft, un'azienda italiana di produzione aeronautica per usi civili, con sede a Monopoli, dove opera all'interno del distretto aerospaziale pugliese.
In Puglia la prima giunta guidata da Nichi Vendola aveva deciso di cambiare le politiche verso i giovani: non più soldi agli enti per la formazione professionale, ma piuttosto direttamente ai ragazzi per realizzare un'idea. Angelo e Luciano hanno così partecipato al concorso della Regione "Bollenti spiriti", vincendolo e tornando a casa con 25 mila euro a fondo perduto.
I due hanno deciso di utilizzare la fibra di carbonio per costruire aerei. L'ispirazione dicono di averla avuta da un certo Bepi Vidor, "un mito dell'aeronautica italiana", che abita vicino a Treviso, dove si diverte a progettare aerei.
L'imprenditore Vito Pertosa, che possiede un'azienda leader mondiale nella diagnostica per treni, è stato convinto dai due giovani a investire nella Blackshape.
Il prodotto è la "Ferrari" dei cieli, dicono nel resto del mondo. Non a caso uno dei primi a far visita alla fabbrica è stato il presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo. Ma ciò che colpisce dei tre modelli che escono dallo stabilimento di Monopoli sono i numeri: "Un Blackshape pesa circa la metà dei velivoli concorrenti, è più veloce e consuma molto meno", giura Luciano Belviso che ne cura la progettazione.
Racconta Angelo Petrosillo: "Oggi abbiamo quasi 70 dipendenti e lo stabilimento ha appena raddoppiato i metri quadri. Siamo a quattromila. L'obiettivo è passare da quasi due a quattro aerei al mese. Se ci riusciremo diventeremo il settimo produttore mondiale".
E, in più, c'è l'attenzione alla ricerca: "Ogni sei mesi dieci studenti di ingegneria fra i migliori d'Europa vengono invitati a far parte del nostro laboratorio, dove viene dato loro un progetto specifico. Il migliore progetto viene realizzato e porterà per sempre il nome dello studente che viene assunto a tempo indeterminato".
Il nuovo obiettivo adesso è quello di costruire l'aereo più ecologico del mondo.
Petrosillo sostiene: "La fibra di carbonio fa la differenza perché resiste dieci volte più dell'acciaio e ha il legame molecolare più forte che esista in natura". Da un decennio nella strategia tradizionale dell'aviazione, la fibra è la chiave: "Chi ha investito di più nella fibra" aggiunge Petrosillo, "è la Boeing, che realizza il suo 787 Dreamliner al 67% con questo materiale, seguita dalla nostra azienda".
La tecnica tradizionale per lavorare la fibra di carbonio prevede la laminazione e operatori che la impregnano a mano di resina epossidica. "Un processo anni settanta", dice Petrosillo "che non fa tracciare la qualità. Noi invece lavoriamo con autoclave a 180° C e pressioni fino a 2,5 bar. Questo processo è innovativo e mai realizzato prima per gli ultraleggeri perché costa troppo ed è complicato certificare". Il modello Prime, un biposto sportivo ma anche da addestramento basico al volo sia civile sia militare, costa più degli altri ma è quattro volte più veloce dei competitor, con un terzo del peso e un terzo della potenza.
Recentemente è stato progettato anche il Blackshape CF300 Prime, destinato al mercato nordamericano e un ulteriore e più evoluto modello è in preparazione per essere certificato in Canada e negli Stati Uniti.
Il 20 maggio 2014 il primo ministro italiano Matteo Renzi ha incontrato Vito Pertosa e il suo team di top manager nel corso di una visita alle strutture Blackshape di Monopoli. Renzi si è congratulato con tutta la squadra per gli ottimi risultati conseguiti e per la leadership del velivolo nella sua categoria.