Presente e futuro della stampa 3D
Qual è l’impatto sull’industria e sulla società delle nuove tecnologie di stampa a tre dimensioni? Se ne è parlato al convegno "Stampa 3D: oggi e domani", tenutosi il 6 maggio a Plast 2015. Gli interventi di Giampaolo Azzoni e Ferdinando Auricchio dell’Università di Pavia hanno introdotto la portata sociale di un settore che si affaccia alla "terza rivoluzione industriale" e che affianca l’immediatezza di produzione del settore informatico ai metodi industriali classici.
La possibilità di realizzare oggetti partendo da modelli virtuali sta cambiando i processi di produzione e distribuzione, aumentando il margine di realizzazione di oggetti particolari ed emancipando i produttori dai condizionamenti delle economie di scala; ne emerge una nuova dimensione manifatturiera, in cui si incanalano le ricerche industriali. Si delinea infatti un mercato dove all’industria professionistica specializzata si affiancheranno service-provider tecnicamente attrezzati per poter rispondere direttamente alle esigenze del consumatore.
Ritorna quindi un’etica del "do it yourself", che avvicina il consumatore alla plastica come materiale di lavoro anche quotidiano. In questo senso si possono interpretare le parole dell’amministratore delegato di Promaplast Mario Maggiani, quando parla di avvicinamento "dei giovani alla plastica", la cui immagine si allontana dall’idea di sovrapproduzione e inquinamento per avvicinare la dimensione di una produzione a misura d’uomo. In uno scenario in rapida evoluzione, gli sforzi dell’industria si orientano allo sviluppo di macchinari e materiali che possano influenzare le metodologie di produzione.
Il convegno si è chiuso con un intervento sull’ambito sanitario della stampa 3D, che offre la possibilità di registrare e riprodurre in 3D l’anatomia umana e di realizzare prodotti con caratteristiche formali specifiche per ogni individuo, incentivando nuovi sviluppi per il mercato annesso alla ricerca medica.