Nanocompositi dal laboratorio all'industria

I notevoli investimenti messi in gioco da molti paesi nel mondo a partire dalla fine degli anni Novanta hanno portato, per quanto concerne lo specifico dei materiali nanostrutturati, a una produzione industriale di circa 1.400 tonnellate rappresentata per il 70% da compositi polimerici a matrice poliammidica e per il restante 30% da una lega di PA/PPO rinforzata con nanotubi in carbonio. Le proiezioni di mercato mostrano inoltre che la domanda, in costante aumento, nel 2009 potrebbe sfiorare le 600.000 tonnellate, di cui l'80% costituito da compositi rinforzati con argille e il 20% da materiali contenenti nanotubi in carbonio. Le applicazioni industriali dei materiali nanostrutturati vanno attualmente dal settore auto all"elettronica, dall’edilizia all’imballaggio passando per il medicale, in costante espansione e promettente crescita. Scendendo nel dettaglio degli investimenti stanziati dai diversi paesi per gli studi in campo nanotecnologico, la dotazione finanziaria del VII Programma Quadro europeo (2007-2013) per la specifica area tematica denominata "nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione” è stata individuata in circa 3.500 milioni di euro. Ciò anche in risposta ai crescenti investimenti stanziati dagli Stati Uniti mediante l’organismo della NNI (National Nanotechnology Initiative), passati dai 500 milioni di dollari del 2001 ai 1500 previsti per il 2009, dei quali circa 230 finalizzati alla ricerca sui materiali nanostrutturati.