Milano, città del riciclo
Il 6 giugno, presso la Fabbrica del Vapore a Milano, si è svolto il primo workshop internazionale Milano Recycle City, evento organizzato dal Comune di Milano in collaborazione con Amsa, Conai e Novamont per discutere del riciclo dei rifiuti e analizzare i risultati ottenuti dalla città meneghina in termini di raccolta differenziata e riciclo, appunto, rispetto ad altre metropoli come New York, Berlino, Göteborg e Lubiana. In base all'ultimo dato raccolto dall'Amsa, in maggio Milano ha raggiunto il 50% di raccolta differenziata (nel 2012 era il 36,7%), percentuale che testimonia la crescita positiva di tale pratica nel capoluogo, permettendogli di conquistare il podio a livello internazionale delle metropoli sopra il milione di abitanti.
A favorire le buone pratiche ha contribuito, in modo particolare, l'introduzione della raccolta porta a porta della frazione organica dei rifiuti, con un percorso iniziato a novembre 2012 e che sarà esteso a tutta la città a partire dal 30 giugno. Il monitoraggio di questa frazione dei rifiuti da gennaio 2013 a gennaio 2014 ha messo in evidenza una buona qualità nei campionamenti effettuati, con un contenuto medio di materiale non compostabile pari al 4,27%.
L'importante traguardo della raccolta differenziata conseguito nel 2014 a Milano è stato reso possibile dallo storico ottimo andamento della raccolta (nel periodo gennaio-aprile 2014) di imballaggi con 21928 tonnellate di vetro, 21743 di carta, 13892 di plastica e metalli, 6946 di cartone e 1853 di legno. Sono stati inoltre presentati i risultati dell'attività del sistema Conai-Consorzi che dimostrano come, per il settore industriale del riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio, l'economia circolare sia già una realtà consolidata. In Italia, in 15 anni, i benefici per l'ambiente sono calcolabili in 350 miliardi di kWh risparmiati, 125 milioni di tonnellate di anidride carbonica non immesse in atmosfera e il mancato riempimento di almeno 100 discariche. Tutto questo grazie al recupero di poco meno di 105 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio.
A questo risultato contribuisce una filiera che oggi conta circa 1400 imprese per un totale di 37 mila addetti, con un fatturato aggregato pari a 9,5 miliardi di euro. Dal 1997 a oggi, per ogni euro investito nel sistema Conai, il sistema Paese ha ottenuto benefici per 3 miliardi di euro. Secondo la ricerca commissionata alla società Althesys, infatti, a fronte dei 4,1 miliardi di euro di contributi versati dalle aziende consorziate, il recupero degli imballaggi dei sei materiali summenzionati ha prodotto 15,2 miliardi di euro di benefici per il nostro Paese. La qualità della raccolta dei rifiuti a Milano è cresciuta grazie a un sistema integrato che oggi prevede 55 mila punti di raccolta, 11 "riciclerie" per rifiuti ingombranti e pericolosi (di cui 5 in città), una CAM (ricicleria mobile), circa 250 campane stradali per carta e vetro e 37 mila cestini stradali (incluse le aree verdi).
Milano Recycle City rappresenta l'inizio di un percorso di confronto e cooperazione tra città che appartengono a diverse reti e associazioni quali C40, Iswa International e ACR+, con l'obiettivo di migliorare l'efficienza della gestione dei rifiuti e promuovere in maniera concreta il concetto di economia circolare, trasformando i rifiuti stessi in risorse. All'evento sono stati presentati anche i risultati di un lavoro di benchmarking eseguito dall'Amsa con la collaborazione della Scuola Agraria del Parco di Monza, Ars Ambiente e Novamont. Da un confronto con le maggiori città europee è emerso che, con la raccolta della frazione umida a regime in tutta la città, con 90 kg per abitante ogni anno, Milano avrà la maggiore quantità procapite di rifiuti umidi raccolti. Un dato molto elevato se confrontato, per esempio, con i 45 kg di Vienna o i 31 kg di Monaco di Baviera (dati 2012).