Imballaggio in sofferenza nel 2023
Il consuntivo 2023 del settore packaging che emerge dal report annuale Imballaggio in Cifre, elaborato dall’ufficio studi di Istituto Italiano Imballaggio, mostra andamenti negativi per tutti i parametri del settore, con produzione e fatturato in calo. Segno meno anche il commercio estero che, per la prima volta, registra un saldo commerciale negativo.
I dati relativi al 2023 ci mostrano un settore in sofferenza, influenzato dall’andamento negativo registrato dal comparto alimentare, che assorbe oltre il 70% del packaging utilizzato e influisce di conseguenza sensibilmente sul settore. Nel 2023 infatti l’alimentare in Italia segna un calo del -1,1%.
La produzione di imballaggi - espressa in peso - è scesa a poco più dei 17 milioni di tonnellate, con un calo pari al -4,6%, rispetto al 2022. L’andamento del fatturato si attesta sui 38,1 miliardi di euro, registrando un calo del -6,3% sull’anno precedente, in linea con la produzione in quantità.
Segmentando l’industria dell’imballaggio per materiale, spiccano isolati gli imballaggi in alluminio, la cui produzione cresce del +1,2% e si mantengono stabili gli accoppiati rigidi a prevalenza carta. Si registrano andamenti tendenziali negativi, invece, per tutti gli altri materiali, a partire dal calo più evidente, registrato dagli imballaggi in acciaio, con -8,8%. Seguono gli imballaggi in carta con -5,6%, mentre del -4,5% calano gli imballaggi in plastica e del -4,4% quelli in vetro. Infine, gli imballaggi flessibili da converting segnano un -4% e quelli in legno scendono del -3,1%.
Il commercio estero fa registrare per la prima volta un saldo commerciale negativo. Dopo anni in cui le importazioni sono cresciute a un ritmo costante, nel 2023 assistiamo al sorpasso sulle esportazioni. Anche i dati import ed export registrano un segno negativo. Il saldo commerciale passa quindi da 68.920 tonnellate a -124.180 tonnellate. Unica conferma, l’area geografica di maggiori scambi commerciali resta l’Unione Europea.
Le prospettive a breve termine sono tutto sommato rosee. Infatti, per il 2024 si ipotizza una ripresa in linea con l’andamento del settore manifatturiero, con una crescita del +1%. Secondo lee previsioni, negli anni successivi si dovrebbe assistere a un’ulteriore ripresa - seppur contenuta - con tasso di crescita medio annuo pari a +0,8%.