The Innovation Alliance chiude con più di 150 mila presenze
La formula di filiera convince il mercato: con 150110 presenze - di cui 105770 buyer dei diversi comparti dell’industria manifatturiera - si è chiuso The Innovation Alliance, che dal 29 maggio al 1° giugno scorsi ha visto svolgersi insieme Plast, Ipack-Ima, Meat-Tech, Print4All e Intralogistica Italia.
Il format, ideato e realizzato da una collaborazione tra Fiera Milano, gli organizzatori e le associazioni di categoria, ha lanciato un messaggio forte al mondo produttivo italiano e internazionale, dimostrando concretamente che aggregare eventi in una logica di filiera non solo funziona, ma si conferma anche come moltiplicatore d’opportunità, favorendo la competitività delle aziende in un mercato sempre più globale.
Significative le presenze internazionali, pari al 27% del totale, provenienti in gran parte dall’Europa, grande acquirente delle tecnologie in mostra (un visitatore estero su due proveniva dal Vecchio Continente), ma anche dall’Asia che, per alcuni paesi, ha registrato un numero di operatori vicino a quello dei principali mercati europei (Germania e Francia). Rilevanti le visite dall’Europa dell’Est: se si considera anche la Federazione Russa, si è sfiorato il 25% delle presenze estere complessive.
Ai visitatori stranieri vanno inoltre aggiunti i 1000 top buyer provenienti da 66 nazioni, selezionati in collaborazione con Agenzia ICE: operatori di alto livello, dotati di potere decisionale, molti dei quali hanno colto l’occasione per acquistare le tecnologie direttamente in fiera.
Le manifestazioni hanno mostrato le principali tendenze di settori in continua evoluzione e sempre più capaci di dialogare con le altre componenti della filiera produttiva. The Innovation Alliance ha offerto un ritratto sfaccettato della meccanica strumentale a livello mondiale, consentendo di scoprire le eccellenze del made in Italy in questo settore: le aziende italiane esportano in media il 70% delle macchine prodotte, che vengono acquistate sia da grandi mercati affermati come Stati Uniti, Germania e Spagna, sia da paesi in via di sviluppo come quelli africani. Ha mostrato, inoltre, le principali tendenze di settori in continua evoluzione e sempre più capaci di dialogare con le altre componenti della filiera produttiva.
Tra tecnologie connesse ispirate al paradigma dell’Industria 4.0, robot e automazione avanzata, realtà aumentata e sistemi di gestione digitale della linea produttiva, l’appuntamento ha acceso i riflettori su sostenibilità, sicurezza dei processi e dei prodotti e centralità della formazione. Infatti accanto all’innovazione dei sistemi è emersa la necessità di figure professionali preparate, perché la digitalizzazione è una spinta alla creazione di nuova occupazione qualificata.
Il format, ideato e realizzato da una collaborazione tra Fiera Milano, gli organizzatori e le associazioni di categoria, ha lanciato un messaggio forte al mondo produttivo italiano e internazionale, dimostrando concretamente che aggregare eventi in una logica di filiera non solo funziona, ma si conferma anche come moltiplicatore d’opportunità, favorendo la competitività delle aziende in un mercato sempre più globale.
Significative le presenze internazionali, pari al 27% del totale, provenienti in gran parte dall’Europa, grande acquirente delle tecnologie in mostra (un visitatore estero su due proveniva dal Vecchio Continente), ma anche dall’Asia che, per alcuni paesi, ha registrato un numero di operatori vicino a quello dei principali mercati europei (Germania e Francia). Rilevanti le visite dall’Europa dell’Est: se si considera anche la Federazione Russa, si è sfiorato il 25% delle presenze estere complessive.
Ai visitatori stranieri vanno inoltre aggiunti i 1000 top buyer provenienti da 66 nazioni, selezionati in collaborazione con Agenzia ICE: operatori di alto livello, dotati di potere decisionale, molti dei quali hanno colto l’occasione per acquistare le tecnologie direttamente in fiera.
Le manifestazioni hanno mostrato le principali tendenze di settori in continua evoluzione e sempre più capaci di dialogare con le altre componenti della filiera produttiva. The Innovation Alliance ha offerto un ritratto sfaccettato della meccanica strumentale a livello mondiale, consentendo di scoprire le eccellenze del made in Italy in questo settore: le aziende italiane esportano in media il 70% delle macchine prodotte, che vengono acquistate sia da grandi mercati affermati come Stati Uniti, Germania e Spagna, sia da paesi in via di sviluppo come quelli africani. Ha mostrato, inoltre, le principali tendenze di settori in continua evoluzione e sempre più capaci di dialogare con le altre componenti della filiera produttiva.
Tra tecnologie connesse ispirate al paradigma dell’Industria 4.0, robot e automazione avanzata, realtà aumentata e sistemi di gestione digitale della linea produttiva, l’appuntamento ha acceso i riflettori su sostenibilità, sicurezza dei processi e dei prodotti e centralità della formazione. Infatti accanto all’innovazione dei sistemi è emersa la necessità di figure professionali preparate, perché la digitalizzazione è una spinta alla creazione di nuova occupazione qualificata.