Classifica export per le macchine a iniezione

Nell'ultimo triennio, le classifiche dei paesi di destinazione dei principali costruttori di macchine a iniezione hanno subito importanti variazioni. Per esempio, nel 2007 il primo mercato di sbocco dell'Italia era la Cina, con un valore di oltre 28 milioni di euro, sceso a poco meno di 3 nel 2008 e a 840.000 euro nel 2009. La Germania, invece, ha registrato una flessione più contenuta delle proprie vendite agli stampatori cinesi: nell'ordine, 46, 40 e 31 milioni di euro. Analogo l'andamento per il Giappone: 42, 40 e 22 miliardi di yen. Per i costruttori italiani, le destinazioni relativamente più stabili, nel triennio, risultano Regno Unito (circa 12, poco meno di 6 e quasi 8 milioni di euro), Germania (9-11,5-4,6 milioni), Brasile (8-7-5 milioni), Spagna (7-6-3 milioni), Polonia (5-5-4). Al contrario, appare evidente il crollo degli Stati Uniti, verso cui nel 2007 erano destinate macchine a iniezione per 11,5 milioni di euro, calati a 3,5 nel 2008 e a circa 380.000 euro nel 2009. Anche l'export tedesco verso gli Stati Uniti ha subito un notevole calo, mantenendo però una certa consistenza: se nel 2007 ammontava a 77 milioni di euro (primo mercato di destinazione), nel 2008 era sceso a 61 milioni e nel 2009 a 27. Simile il trend delle vendite del Giappone agli Stati Uniti: 19 miliardi di yen nel 2007, 17 nel 2008 e 6,6 nel 2009. Al contrario, si rileva un andamento tendenzialmente in crescita, a livello di triennio, per l'export cinese di macchine a iniezione ai trasformatori statunitensi: poco meno di 32 milioni di RMB nel 2007, 53 nel 2008 e circa 41 nel 2009.
Analoga battuta d'arresto per il Giappone - i cui mercati di destinazione sono principalmente quelli asiatici - con una relativa tenuta solo per le vendite a Corea del Sud, Taiwan, Malesia, India. Ciò non sorprende, anche alla luce dei dati resi noti di recente dalla Japan Plastics Machinery Association, che riporta un calo di oltre 50 punti percentuali nella produzione di macchine a iniezione, passata da oltre 12.600 unità nel 2008 (il record di 18.100 presse è del 2004) a meno di 5.000 nel 2009. Qualche incerto segnale di ripresa è stato registrato nei primi mesi del 2010, in funzione di una risalita delle vendite alla Cina. Al vertice della classifica dei paesi di sbocco dell'export cinese troviamo Brasile - che però ha subito un calo di quasi 40 punti nel 2009 sul 2008 - Iran, che invece mantiene una certa importanza, con una flessione di "soli" 15 punti, e Turchia, anch'essa in forte calo. Vari paesi asiatici acquisiscono via via maggiore importanza per i costruttori cinesi di macchine a iniezione, con aumenti anche a due cifre, come Vietnam, Tailandia, Malesia, Bangladesh. In quest'ambito risulta in controtendenza l'India a cui le forniture sono passate dai 273 milioni di RMB del 2007 ai 294 del 2008 ai 113 dello scorso anno.