Beni strumentali:su l'export,giù il mercato interno
Il 9 luglio si è svolta l'assemblea annuale di Federmacchine (la federazione della meccanica strumentale, a cui aderisce Assocomaplast) durante la quale Giancarlo Losma (presidente di Losma e past president di Ucimu) e Riccardo Comerio (amministratore delegato di Comerio Ercole e past president di Assocomaplast) sono stati riconfermati rispettivamente presidente e vicepresidente dell'organizzazione. Dai dati di consuntivo presentati in tale occasione è emerso che, dopo un biennio di ripresa che aveva permesso il parziale recupero del terreno perso con la crisi, nel 2012 l'industria italiana costruttrice di beni strumentali è rimasta ferma al palo, riverberando la difficile situazione che grava sull'intera Eurozona.
In dettaglio, nel 2012 la produzione è rimasta sostanzialmente stabile, scendendo, dello 0,8%, sotto i 29 miliardi di euro, e metà delle associazioni che fanno capo a Federmacchine ha registrato un calo del fatturato. Le esportazioni hanno raggiunto il valore di 21,8 miliardi, +2,2%, realizzando un nuovo record, e i principali mercati di sbocco dell'offerta italiana di settore sono risultati: Cina, (2 miliardi di euro, -11%), Germania (1,9 miliardi di euro, +6,5%), StatiUniti (1,9 miliardi di euro, +17,2%) e Francia (1,4 miliardi di euro +1%). Le consegne dei costruttori sul mercato interno, già poco brillanti nel 2011, sono diminuite dell'8,9%, a meno di 7,2 miliardi di euro. La debolezza del mercato italiano, che nel 2012 valeva 11,4 miliardi (-8,1%), ha penalizzato anche l'import, -6,8%.
Consapevoli del ridimensionamento del mercato interno, i costruttori italiani hanno orientato la propria attività all'estero. Ciò è confermato dal dato di evoluzione della quota di export sulla produzione, cresciuta, in dieci anni, di dieci punti percentuali fino a toccare, nel 2012, il 75%.