Il manifatturiero alla prova di intelligenza artificiale e servitizzazione
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Grande affluenza con oltre 100 partecipanti tra manager e professionisti provenienti da aziende ed operatori del comparto dell’industria manifatturiera al convegno “La rivoluzione digitale necessaria al manifatturiero” organizzato dalle tre associazioni confindustriali Acimac (l’associazione dei costruttori italiani di macchine e attrezzature per la ceramica), Amaplast (l’associazione nazionale dei costruttori di macchine e stampi per plastica e gomma) e Ucima (l’unione dei costruttori italiani di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio).
Attraverso tavole rotonde, focus e case history, la giornata è stata l’occasione per le aziende presenti per approfondire i temi legati ai mega trend di settore: docenti ed esperti hanno infatti aperto una finestra di riflessione sugli asset, gli strumenti e le evoluzioni digitali che regoleranno il futuro della meccanica strumentale e che rivoluzioneranno il modello organizzativo, di offerta al mercato e di business model.
“Oggi parlo a nome delle tre associazioni, Acimac, Amaplast e Ucima, che anche in questa occasione dimostrano come il percorso intrapreso di condivisione sia la chiave vincente per essere interlocutori attendibili per le aziende e gli stakeholders. Questo convegno vuole dare una visione sul futuro del comparto per continuare a essere pionieri e proteggere il nostro know-how fatto di macchine, persone e tecnologie”, ha dichiarato Riccardo Cavanna, presidente di Ucima, aprendo i lavori.
Dopo i saluti istituzionali il convegno è cominciato con una presentazione dei macro-trend della digital transformation a opera di Andrea Venegoni della Liuc Business School di Castellanza (Varese). Venegoni si è soffermato non solo sugli scenari tecnologici, ma anche sugli impatti che tali evoluzioni avranno sull’organizzazione aziendale.
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Successivamente ha preso la parola Rita Cucchiara, ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari di Modena e una tra le massime esperte a livello nazionale di intelligenza artificiale. Il suo intervento ha riguardato in particolare l’AI generativa e le conseguenti opportunità (ma anche le sfide) per l’industria manifatturiera italiana.
“La cosa più complicata non è sviluppare un modello di AI ma gestirne i dati”, ha commentato Rita Cucchiara. “L’essere umano è fondamentale in questi processi, la generazione di dati da parte dell’intelligenza artificiale va infatti valutata e comprendere quali siano i dati veritieri e quali no è compito dell’intelligenza umana”.
Cuore della giornata è stata la tavola rotonda intitolata “Dalla vendita al servizio: il nuovo modello di business per i Beni Strumentali”. Gli ospiti si sono confrontati sul grande tema della servitizzazione, affrontandone tutti gli aspetti: tipologie, meccanismi, vantaggi, ostacoli e gestione del dato. Il confronto ha offerto degli approfondimenti sulla sostenibilità, per via delle best practice dal saldo ambientale positivo legate alla servitizzazione, e su come cambiano le relazioni di filiera, indagando cioè i rapporti tra fornitori di tecnologie, costruttori di macchine ed end user.
Un ulteriore focus ha coinvolto il lato della finanza agevolata, con interventi di esperti di Sace e Unicredit, tra digitalizzazione e transizione sostenibile delle aziende.
Nella fase finale della giornata le aziende Miraitek, Applied e Expert.ai hanno portato esempi concreti della loro attività, essendo impegnati quotidianamente a implementare nelle aziende servizi di digitalizzazione, servitizzazione e intelligenza artificiale. A chiudere il convegno il collegamento con l’azienda SCM per case history finale.