Un network per una plastica equa e sostenibile

Nel mondo, solo il 15% della plastica prodotta viene riciclata e ogni anno milioni di tonnellate di questo materiale finiscono negli oceani, con conseguenze disastrose. Inoltre, moltissimi lavoratori nei paesi in via di sviluppo operano nella filiera del riciclo in condizioni inaccettabili.

 

Per affrontare la sfida socio-ambientale legata alla cattiva gestione del ciclo della plastica è nata Fair Plastic Alliance, rete di cui fanno parte Serioplast, azienda internazionale produttrice di imballaggi in plastica per conto delle principali multinazionali, Oxfam e Cesvi, organizzazioni non-profit impegnate da anni in progetti di rafforzamento delle capacità locali e di sviluppo economico e comunitario, WeCyclers, startup nigeriana capace di implementare un modello innovativo e sostenibile di raccolta con il pieno rispetto dei diritti dei lavoratori, e numerose cooperative di base che riuniscono i lavoratori informali del settore per offrire opportunità di sviluppo e una vita dignitosa. Attori profit e non-profit internazionali uniti dall’obiettivo di sviluppare una filiera di produzione di plastica riciclata equa e inclusiva che dia l’opportunità di un lavoro pienamente riconosciuto e di una vita dignitosa alle donne e agli uomini che operano nel settore della raccolta informale dei rifiuti.

 

Fair Plastic Alliance è aperta a tutti coloro che si riconoscono nel suo modello operativo di promozione di un’economia equa e circolare: imprese, ONG, cooperative, associazioni e rappresentanze degli operatori nel settore della plastica. L’obiettivo è anche quello di stimolare la nascita di un dibattito che coinvolga multinazionali utilizzatrici di materiali plastici e di prodotti in plastica, decisori politici, comunità locali e consumatori.

 

“La Fair Plastic Alliance intende affrontare in modo innovativo le problematiche ambientali e sociali generate dalla plastica, facendo leva sull’inclusione attiva dei lavoratori informali Questo è possibile adottando un modello di business che rimetta questi lavoratori al centro. Un modello in cui gli investitori rinunciano ai dividendi e reinvestono i profitti per l’inclusione e lo sviluppo delle comunità locali, garantendo la sostenibilità economica, ambientale e sociale dell’attività e dando impulso a una trasformazione dal basso, sostenuta e supportata dalla filiera industriale”, ha dichiarato Delia Innocenti, CEO di Serioplast.

Immagine rimossa.

 

“Ho creato WeCyclers convinta che togliere dall’informalità migliaia di raccoglitori di rifiuti della mia città, Lagos, facesse bene all’aria che respiriamo, alla salute e alla dignità del lavoro. Lagos, con i suoi 25 milioni di abitanti, soffre di un cronico inquinamento da rifiuti sversati ovunque e senza regole per strada. Grazie alla nostra realtà, la plastica qui è diventata per tanti lavoratori una risorsa che consente di mandare i figli a scuola, avere un reddito stabile, curarsi”, ha commentato Bilikiss Adebiyi Abiola cofondatrice di WeCyclers.

 

“Stiamo sperimentando un modello innovativo di fare sviluppo attraverso la partecipazione delle comunità di base, della società civile, del settore privato e del governo locale e nazionale; una partnership forte dove ogni stakeholder riconosce il proprio ruolo e mette a disposizione la propria esperienza e le proprie risorse in maniera complementare”, ha aggiunto Benedetta Gualandi, programme manager per Oxfam Sudafrica, in merito all’aspetto corale dell’alleanza.

 

“Sono particolarmente orgoglioso di portare Cesvi a bordo di questa iniziativa. Io e la presidente Gloria Zavatta abbiamo dedicato la nostra vita professionale al settore green, ambiente e sostenibilità. Fair Plastic Alliance ribadisce la vocazione di Cesvi alla tutela dell’ambiente ed evidenzia come progetti che coinvolgano direttamente la popolazione svolgano anche un’importante funzione culturale. In questa direzione stiamo lavorando con il nostro partner Blue Sky Recycling e con Serioplast per la creazione di un Social Business per la raccolta e il recupero della plastica in Sudafrica”, ha concluso Daniele Barbone, amministratore delegato di Cesvi.