Sequestrati ingenti quantitativi di sacchetti in plastica non a norma
L’azione degli organi competenti ad accertare la legalità della produzione e commercializzazione dei sacchetti in plastica ha portato negli ultimi giorni al sequestro di ingenti quantitativi di prodotti non a norma.
Un’operazione da parte della Polizia Municipale di Napoli ha visto l’intervento degli agenti del reparto specialistico di tutela ambientale che stanno portando avanti un piano di monitoraggio della produzione e distribuzione di sacchetti non soltanto sul territorio della cotta di Napoli, ma anche al di fuori della Campania. L'ultimo caso ha riguardato un punto di distribuzione presente nella zona dell'aeroporto dove gli agenti, all'interno di un grande capannone industriale di 2000 metri quadri adibito alla logistica, anche internazionale, di diverse categorie merceologiche, hanno individuato un nuovo deposito di sacchetti non a norma. Otto le tonnellate di articoli illegali sequestrati, distinti in borse per il trasporto merci e borse ultrasottili per l’asporto di generi alimentari, tutti non biodegradabili e non compostabili. Al trasgressore, oltre al sequestro dell’ingente quantità di merce, è stata comminata la sanzione prevista dall’articolo 226 bis e ter del Codice Unico dell’Ambiente, che vieta sia la produzione che la distribuzione di tali articoli, per un importo che va da 2500 a 100 mila euro. A fini investigativi, alcuni campioni saranno inviati al consorzio Biorepak, per accertamenti tecnici sulle qualità del materiale e quantificarne il reale potenziale dannoso.
I funzionari dell’Agenzia delle Dogane e il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (Nipaaf) dell’Arma dei Carabinieri, invece, in seguito ad alcune azioni di accertamento presso il porto di Palermo, hanno sequestrato oltre 44 tonnellate di sacchetti in plastica di origine e provenienza turca, dichiarati all’importazione come sacchetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. I controlli effettuati hanno permesso di accertare che la merce era costituita da comuni borse in plastica per il trasporto di prodotti, le cui caratteristiche non erano conformi alle prescrizioni del Testo Unico in materia ambientale e quindi non idonee alla commercializzazione. L’illecito ha comportato l’applicazione di una sanzione amministrativa compresa tra 2500 e 25 mila euro.