Rigenerazione di fibra di carbonio su scala industriale

Il Gruppo Hera accelera verso l’economia circolare con l’inaugurazione a Imola (Bologna) dell’impianto FIB3R, il primo in Europa per rigenerare la fibra di carbonio su scala industriale. Realizzato all’insegna delle 3 “R” – Recover, Reduce e Reuse – che sono alla base del progetto per recuperare e riutilizzare la fibra di carbonio, riducendo l’utilizzo di quella vergine e l’impatto ambientale legato alla sua produzione.
La fibra rigenerata da FIB3R mantiene inalterate le caratteristiche di leggerezza ed elevata resistenza tipiche di quella vergine, ottenendo, attraverso un processo di pirogassificazione, un prodotto rigenerato pronto all’uso, ritessuto e/o impregnato per impieghi ad alte prestazioni in settori che vanno dall’automobile all’aerospazio, dalla nautica all’arredamento, fino al tessile, per fare qualche esempio.
L’Unione Europea ha riconosciuto a FIB3R un contributo di oltre 2,2 milioni di euro nell’ambito di NextGenerationEU per la tecnologia innovativa e la rilevanza strategica dei materiali trattati. L’investimento complessivo previsto dal Gruppo Hera per realizzare l’impianto di Imola ammonta a 8 milioni di euro. A oggi, nell’impianto è prevista una produzione di 160 tonnellate di fibra di carbonio riciclata ogni anno, con un risparmio energetico del 75% rispetto alla fibra vergine.

“FIB3R è il primo impianto del suo genere in Europa per il riciclo della fibra di carbonio, con l’obiettivo di promuovere filiere corte e circolari, in linea con la nostra strategia di rendere i nostri territori più competitivi e resilienti”, ha dichiarato Orazio Iacono, amministratore delegato di Gruppo Hera. “Il recupero della fibra di carbonio non solo consente di ridurre l’impatto ambientale di questi scarti, ma crea anche nuove opportunità di mercato in settori strategici dell’industria. Investire in infrastrutture circolari di questo tipo significa aumentare la resilienza delle filiere produttive, ridurre la dipendenza dalle importazioni di materie prime critiche e, al contempo, creare valore attraverso modelli di business sostenibili. Con oltre 100 impianti all’avanguardia e 5 nuove strutture in corso di realizzazione, abbiamo consolidato e rafforzato il nostro ruolo di operatore di riferimento nel settore e di motore dell’economia circolare in Italia. Il nostro Piano industriale conferma questa strategia con investimenti per 2 miliardi di euro nel periodo 2024-2028 destinati alla rigenerazione delle risorse, un impegno che punta a generare valore per tutti i nostri stakeholder”.
L’impianto imolese è stato messo a punto dalla controllata Herambiente, che da tempo aveva iniziato a sperimentare il processo di recupero delle fibre di carbonio, in collaborazione con il Dipartimento di Chimica Industriale dell’Università di Bologna e il partner tecnologico Curti Costruzioni Meccaniche, azienda del ravennate produttrice di macchine automatiche per applicazioni industriali. Dopo tre anni di sperimentazione, Gruppo Hera ha sviluppato industrialmente il progetto e realizzato l’impianto FIB3R per riciclare materiali compositi e contribuire a colmare il divario tra domanda e offerta di fibra vergine, riducendo l’impatto ambientale. L’inaugurazione ha offerto l’occasione per promuovere un confronto sul futuro della fibra di carbonio, tra innovazione e sostenibilità. Dopo i saluti istituzionali e di Hera Ambiente, l’appuntamento ha coinvolto importanti rappresentanti del mondo industriale e accademico quali Ferrari, Assocompositi, Dipartimento di Chimica Industriale dell’Università di Bologna, Leonardo, Pagani Automobili, Politecnico di Milano e Fondazione Bruno Kessler FBK.