L’Istituto Italiano Imballaggio diventa membro di Europen
Dopo avere ottenuto l’avvallo del consiglio, dal mese di aprile l’Istituto Italiano Imballaggio è diventato membro effettivo di Europen, l’organizzazione europea dell’industria del packaging, che con la nuova adesione rafforza la sua presenza in Italia.
“Questo ingresso segna un altro importante passo nel rafforzamento di una rete di esperti in vista dell’entrata in vigore del nuovo regolamento PPWR Packaging & Packaging Waste Regulation”, ha commentato Francesca Siciliano Stevens (fotto sopra a destra), segretaria generale di Europen.
Per l’Istituto Italiano Imballaggio si tratta della terza importante tappa strategica, nel suo cammino verso l’internazionalizzazione, dopo l’adesione a WPO (World Packaging Organisation) e ad EPIC (European Packaging Institutes Consortium). Una sempre maggiore apertura e azione a livello globale è uno degli obiettivi di presidenza di Alessandra Fazio (foto sotto a sinistra), che ha espresso soddisfazione, in occasione dell’ultimo consiglio direttivo, per l’accoglienza riservata all’istituto da parte degli associati di Europen, a testimonianza della solida reputazione acquisita negli anni dall’Istituto.
Subito dopo l’adesione, l’Istituto Italiano Imballaggio ha sottoscritto “Relaunching European Competitiveness - A Joint European Industry Manifesto”. Il manifesto raggruppa 85 firmatari, tra organizzazioni europee, compresa Europen, e nazionali in tutti i settori industriali a favore della competitività della UE, ispirandosi alla recente Dichiarazione di Anversa che ha raccolto ampio consenso e che è stata a sua volta sottoscritta dalla stessa Europen.
Il manifesto sottolinea la necessità che politici e imprese collaborino per promuovere la crescita e la competitività e spingano l’Europa verso un futuro non solo più competitivo e sostenibile, ma anche inclusivo per tutti i suoi cittadini. Esso invita i leader dell’UE a iniziare a elaborare un piano strategico basato sul sostegno e sulle competenze dell’industria, che sblocchi il pieno potenziale del mercato unico e crei un contesto normativo che consenta all’industria dell’UE di rimanere competitiva a livello globale.