Il PPWR potrebbe essere incompatibile con il diritto comunitario

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Agenzia Coesione Territoriale)

Con un comunicato stampa congiunto EuPC (European Plastics Converters), l’associazione dei trasformatori europei di materie plastiche, Elipso, l'associazione dei produttori francesi di imballaggi in plastica, e IK (Industrievereinigung Kunststoffverpackungen), l’associazione dei produttori tedeschi di imballaggi e film plastici, fanno sapere che, in base a una valutazione giuridica da esse stesse commissionata, le norme speciali per gli imballaggi in plastica e le esenzioni per altri materiali di imballaggio discusse nell'ambito del regolamento imballaggio e rifiuti di imballaggio (PPWR) potrebbero essere incompatibili con il diritto comunitario.

Secondo la valutazione giuridica, spiega il comunicato stampa, le disposizioni previste dal PPWR potrebbero violare il principio della parità di trattamento, poiché non vi sono ragioni oggettive per la disparità di trattamento in esso contenute per i diversi tipi di prodotti e materiali. I giuristi, inoltre, hanno avanzato obiezioni in merito alle violazioni procedurali perché Parlamento e Consiglio europei nelle loro proposte non hanno tenuto conto di tutti i fattori pertinenti. In un ricorso congiunto presentato dalle tre associazioni gli Stati membri e il Parlamento europeo vengono invitati a eliminare le norme speciali specifiche per i materiali nei triloghi in corso, al fine di creare certezza giuridica e di pianificazione per le imprese.

Le tre associazioni riferiscono che la valutazione giuridica specifica che le norme speciali per gli imballaggi in plastica e le esenzioni per gli altri materiali violerebbe il principio dell’UE della parità di trattamento pin quanto discriminerebbero gli imballaggi in plastica. Discriminazione che risulterebbe controproducente per gli obiettivi del PPWR stesso, perché la sostituzione di imballaggi in plastica leggeri e facilmente riciclabili con materiali di imballaggio più pesanti e meno riciclabili potrebbe avere ripercussioni di tipo ambientale conseguenti a una maggiore quantità di rifiuti e di emissioni di gas serra in atmosfera.

"Il Consiglio e il Parlamento hanno finora ignorato i fatti e le scoperte scientifiche esistenti sui vantaggi degli imballaggi in plastica in un'economia circolare climaticamente neutra", ha commentato Bernard Merkx, direttore generale di EuPC. "A peggiorare le cose, il gran numero di discriminazioni sulla plastica nel PPWR inverte completamente il principio di neutralità del materiale. Il rapporto mostra al legislatore limiti chiari".

La valutazione dimostra, tra l'altro, aggiunge il comunicato stampa che i divieti di utilizzare film in plastica per il fardellaggio delle confezioni da sei bottiglie o gli imballaggi in plastica per prodotti ortofrutticoli non trasformati non sono compatibili con il diritto dell’UE. "I divieti solo sugli imballaggi in plastica contraddicono gli obiettivi originali del PPWR e i principi ambientali dell'UE. Porterebbero semplicemente a un passaggio a imballaggi monouso realizzati con altri materiali, per esempio imballaggi in carta e cartone, che spesso sono meno sostenibili", ha aggiunto Gaël Bouquet, direttore generale di Elipso. Inoltre, il legislatore non avrebbe preso in considerazione misure meno onerose.

"Non è ancora troppo tardi. Chiediamo al Consiglio e al Parlamento di eliminare le norme speciali per gli imballaggi in plastica e le esenzioni per altri materiali di imballaggio nei negoziati di trilogo in corso", ha dichiarato Martin Engelmann, amministratore delegato di IK. "Questo è l'unico modo per creare la certezza giuridica e di pianificazione di cui le aziende hanno bisogno per la trasformazione verso un'economia circolare".

I produttori di imballaggi in plastica, conclude il comunicato stampa, chiedono da tempo un ritorno alle norme armonizzate sugli imballaggi applicate in tutta l'UE. Tuttavia, la fragilità giuridica del testo, così come attualmente proposto, potrebbe portare a una sequela di controversie giuridiche europee o nazionali e, di conseguenza, all'instabilità del quadro e all'indebolimento dell'economia circolare per gli imballaggi che negli intenti si vorrebbe stabilire. Per questo motivo le tre associazioni chiedono al legislatore europeo di garantire la certezza giuridica del testo.