Basf conferma l’obiettivo emissioni zero entro il 2050

In un aggiornamento per gli investitori e gli analisti finanziari, il Basf ha confermato come intenda ridurre le proprie emissioni di gas serra del 25% entro il 2030 rispetto al 2018, puntando all’obiettivo Net Zero a livello globale entro il 2050 e ha presentato alcune delle progettualità più avanzate che sta portando avanti a livello globale per raggiungere tale obiettivo.

Il principale motore del taglio delle emissioni sarà determinato da un sempre maggiore utilizzo di fonti di energia rinnovabile, che già oggi soddisfano circa il 16% del fabbisogno globale del gruppo, ma che entro il 2030 copriranno il 100%. Per raggiungere questo obiettivo, Basf sta perseguendo una strategia “make-and-buy”, che prevede sia di acquistare energia verde da terze parti attraverso accordi pluriennali (PPA), sia di investire in strutture di produzione di energia rinnovabile proprie. Ne sono un esempio il grande impianto eolico offshore Hollandse Kust Zuid (HKZ) di Vattenfall, cui Basf partecipa e che quando sarà pienamente operativo, nel 2023, sarà il più grande al mondo, ma anche il parco solare che Basf sta costruendo in joint venture con un altro operatore per alimentare il sito di Schwarzheide, dove produce i materiali per batterie per l'elettromobilità.

Parallelamente Basf sta investendo in nuove tecnologie in grado di abbattere significativamente la CO2 dei propri processi industriali, come gli steam cracker riscaldati elettricamente: il primo sarà attivo entro il 2030 presso il sito di Ludwigshafen, sede centrale e maggiore tra i siti produttivi del gruppo. Contemporaneamente, per poter contare su un elemento essenziale per i diversi processi di sintesi come l’idrogeno senza produrre ingenti emissioni di CO2 Basf sta sviluppando nuovi processi, come la pirolisi del metano. Per lo sviluppo di queste tecnologie a basse emissioni e il loro scale-up in impianti pilota Basf ha già stanziato circa un miliardo di euro per il periodo 2021-2025 e prevede di investire circa 2-3 miliardi di euro per il quinquennio 2026-2030.

"In Europa infuria una guerra brutale che ha conseguenze di vasta portata, sia per le persone che per l'economia. Non dobbiamo, però, perdere di vista la più grande sfida globale della nostra epoca: il cambiamento climatico. Basf sta facendo progressi significativi nel percorso per raggiungere i propri obiettivi di riduzione delle emissioni. Ora siamo pronti per il prossimo passo: raggiungere una crescita sostenibile attraverso prodotti a ridotta impronta di carbonio", ha dichiarato Martin Brudermüller, presidente del consiglio di amministrazione di Basf.

Utilizzando energia green, vapore a bassa impronta di carbonio, materie prime di origine biologica e processi altamente efficienti, Basf infatti mira a essere tra le prime aziende in grado di offrire ai clienti prodotti con una bassa impronta di carbonio (PCF) in grandi volumi. A questo scopo l’azienda ha investito nello sviluppo di una soluzione digitale interna in grado di calcolare la carbon footprint (PCF) di circa 45 mila dei prodotti venduti e sta collaborando con i propri partner e fornitori per includere nel calcolo anche le emissioni a monte della produzione, come i processi di estrazione (Scope 3).

Basf è convinta che nel medio termine la domanda di questi prodotti sarà maggiore dell'offerta, determinando un valore di mercato in grado di compensare ampiamente i maggiori costi di produzione.

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