Impianto di Sorema per il riciclo africano di bottiglie in PET post-consumo
Tra i principali costruttori al mondo di impianti per il lavaggio e il riciclo di materie plastiche, la società italiana Sorema ha installato, in collaborazione con il costruttore austriaco Starlinger, un impianto per il riciclo di bottiglie in PET post-consumo presso il riciclatore congolese Ok Plast. In particolare, Sorema ha realizzato le sezioni per la selezione, la macinazione e il lavaggio, fasi chiave nel processo di riciclo di bottiglie in PET, mentre Starlinger ha fornito la linea per l’estrusione dei granuli di rPET di grado alimentare.
La società Ok Plast ricicla circa 50 tonnellate di rifiuti plastici al giorno provenienti dalla città di Kinshasa. L'impianto fornito rappresenta un ulteriore passo in avanti nella continua espansione del riciclo in Africa, contribuendo a risolvere il problema della gestione e dello smaltimento di rifiuti plastici e offrendo opportunità di lavoro alle comunità locali. Prima di questa fornitura, In Africa Sorema aveva già realizzato e avviato impianti per il lavaggio e il riciclo in Nigeria, Algeria, Sud Africa, Egitto e Tunisia.
Questo impianto chiavi in mano è stato realizzato con l’obbiettivo di produrre scaglie di rPET destinate all’imballaggio alimentare. A tale scopo, raggiunge una produzione utile di 1.100 kg all’ora di scaglie di rPET lavate partendo dalle bottiglie in PET, che Ok Plast riceve attraverso una serie di punti di raccolta situati in diverse zone di Kinshasa. L’unità produttiva fornita dal costruttore italiano contribuirà allo sviluppo in Africa dell'economia circolare attraverso l'upcycling dell'rPET, reintegrato in percentuali crescenti nella produzione di preforme, bottiglie e contenitori per uso alimentare.
La linea di lavaggio per rPET bottle-to-bottle comprende diverse sezioni per altrettante fasi: alimentazione automatica, prelavaggio e de-etichettatura, seguite da macinazione a umido, lavaggio a caldo, flottazione e, infine, risciacquo e asciugatura. La linea incorpora, su due stadi di selezione, dei rilevatori di colore e di materiale sia per le bottiglie che per le scaglie. Il sistema di monitoraggio digitale Sorema-Scada 4.0 consente, infine, un controllo sia locale che remoto dell’intera linea.
L'ultimo sviluppo negli impianti di Sorema per il lavaggio di bottiglie in PET post-consumo ha riguardato l'aggiornamento del sistema di prelavaggio delle bottiglie. Questo modulo lava le bottiglie dopo la preselezione a secco, rimuovendo le etichette termoretraibili e non così come tutte le contaminazioni esterne, tra cui possono rientrare materiale organico, sabbia e graniglia.
La fase successiva consiste nella macinazione delle bottiglie in scaglie con l'ausilio di mulini ad acqua della serie PRH, costruiti da Previero. Il modulo di lavaggio a caldo con ciclo a batch garantisce una qualità altissima delle scaglie per processi bottle-to-bottle con una migliore separazione dei contaminanti organici e delle colle, riducendo al minimo il consumo di acqua, energia e prodotti chimici.
Dopo l'asciugatura e la cernita per colore, le scaglie opportunamente trattate vengono convogliate all’estrusore recoSTAR PET iV+ di Starlinger per produrre granuli di rPET adatti a produrre nuovi contenitori destinati al contatto diretto con gli alimenti.
L’offerta tecnologica di Sorema è frutto del suo continuo monitoraggio dell’evoluzione del settore dell’imballaggio e dei rifiuti di imballaggio in plastica. Presso il Recycling Research Center di Alzate Brianza (Como) dell’azienda, inoltre, è in funzione un impianto pilota per consentire ai riciclatori di eseguire test completi di riciclo e lavaggio e determinare il bilancio di massa e valutare la qualità dei prodotti ottenuti da tali processi.