Si consolidanoi cavi europei
Secondo un recente studio di AMI (Applied Market Information) su un campione di 325 siti produttivi in Europa, l'industria europea dei cavi mostrerebbe segnali di consolidamento. Dal 2008, anno di pubblicazione del precedente studio sull'argomento, si è verificata una lieve riduzione del 5% circa nel numero degli impianti produttivi in Europa e anche il consumo complessivo di compound è calato da 1,45 a 1,23 milioni di tonnellate, con Italia e Germania in testa. I trasformatori continuano a riorientare la propria gamma di prodotti indirizzando gli impianti verso la produzione di cavi specifici per mercati dominati da una domanda locale. Per quanto riguarda i materiali, il PVC risulta il polimero principale, dati: costo contenuto, prestazioni tecniche e facilità di lavorazione, mentre i gradi lineari di PE e i materiali LSF0H (Low Smoke Zero Halogen) sono cresciuti rapidamente nonostante i volumi ridotti.
Sebbene lo scenario prospettato suggerisca una certa stagnazione del mercato, il settore dei cavi si conferma all'avanguardia per innovazione tecnologica nel comparto delle materie plastiche in termini di formulazioni, modifica delle resine e sviluppo degli additivi. Anche il settore dell'energia rinnovabile mostrerebbe segnali di crescita e risulterebbe in grado di stimolare ulteriormente l'industria europea dei cavi. La domanda in Polonia sarebbe invece in controtendenza rispetto al trend europeo. A differenza di quasi tutti i paesi europei, la recessione economica ha solo sfiorato la Polonia e la sua industria dei cavi assorbe il 10% circa del consumo europeo di polimeri. I mercati locali dell'edilizia e delle infrastrutture, sostenuti anche dai recenti campionati europei di calcio, sono le forze trainanti di questa ripresa.