Bilancio e prospettive per la plastica brasiliana
L'associazione brasiliana che rappresenta i produttori locali di manufatti in plastica (Abiplast) ha tracciato un bilancio di settore relativo al 2012, fornendo anche alcune previsioni per il 2013. Lo scorso anno ha registrato soprattutto un peggioramento della bilancia commerciale, con le esportazioni calate del 15% e le importazioni cresciute del 4% in valore. Il fatturato del comparto è comunque aumentato del 4,5% rispetto al 2011, raggiungendo 52,5 miliardi di real, pari a circa 20 miliardi di euro. Anche il numero di occupati nel settore è cresciuto di oltre 3000 unità, fino a circa 355 mila addetti, ma l'incremento è stato minore di quello registrato nel 2011, denotando, secondo Abiplast, un certo rallentamento del comparto rispetto ai tassi di sviluppo degli anni precedenti. Per il 2013 l'associazione stima un incremento della produzione di un punto percentuale in volume e di circa 6 del fatturato.
A margine, si segnala che il programma nazionale per l'utilizzo responsabile dei sacchetti in plastica, promosso da alcune associazioni, tra cui quella degli imballaggi flessibili e l'Instituto Nacional do Plastico, ha portato a una riduzione del consumo (o, meglio, del cattivo utilizzo) di sacchetti di 5,8 miliardi di unità negli ultimi 5 anni (800 milioni solo nel 2012), ossia del 32,4% in volume. Nel 2012, il consumo si è fermato a 12,1 miliardi di pezzi.
Nel 2012, l'export italiano di macchine per materie plastiche e gomma verso il Brasile ha di poco superato gli 81 milioni di euro, contro i circa 90 del 2011 e i 98 del 2010. In particolare, lo scorso anno si è verificato un calo nelle forniture di estrusori, passate da un valore di quasi 13 milioni a circa 5,5. Al contrario, Germania e Cina, i principali concorrenti dell'Italia, hanno via via incrementato le proprie vendite al paese sudamericano, superando entrambi 177 milioni di euro nel 2012, con una quota significativa di macchine a iniezione.