Preconsuntivo 2015 al rialzo
L’elaborazione di Assocomaplast (l'associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa oltre 160 aziende) dei dati Istat sul commercio estero relativi al periodo gennaio-settembre 2015 conferma, a confronto con gli stessi mesi del 2014, la progressione di entrambi i flussi, già evidenziata nei mesi precedenti, con particolare riferimento alle importazioni, che hanno registrato una crescita sostenuta. Stante questo andamento, a fine dicembre il valore complessivo degli acquisti dall’estero dovrebbe attestarsi tra 700 e 750 milioni di euro.
“Peraltro, il fattore di maggiore soddisfazione per le imprese italiane di settore è il consolidamento delle esportazioni, che nei primi nove mesi dell’anno si sono ormai portate a un livello non lontano da quello dell’intero 2014”, ha sottolineato Alessandro Grassi, presidente di Assocomaplast. Il centro studi dell’associazione stima quindi che a fine 2015 potrebbe essere superato il record storico, realizzato nel 2007, di 2,8 miliardi di euro.
Tale trend fornirebbe nuovo impulso alla produzione italiana, che potrebbe superare la soglia dei 4,1 miliardi di euro.
Le esportazioni dal punto di vista geografico mostrano una particolare progressione - oltre i 30 punti percentuali - verso l’area Nafta, grazie soprattutto alle aumentate forniture ai trasformatori statunitensi. Centro e Sud America, invece, continuano a registrare cedimenti, in funzione di minori vendite nei tre principali mercati di riferimento, ovvero Brasile, Argentina e Colombia.
Positivo anche l’andamento dell’export verso l’Europa - che peraltro si conferma principale destinazione delle vendite oltreconfine - ma in questo caso si assiste alla dicotomia tra i mercati UE, in ascesa del 13%, e quelli extra Unione, che arretrano complessivamente del 4%, ancora condizionati dall’andamento decisamente negativo delle vendite alla Russia. “Si tratta di un importante mercato a cui i costruttori italiani continuano a guardare con interesse e con l’auspicio che possano essere presto recuperati i valori importanti raggiunti negli anni precedenti l’imposizione delle sanzioni e il crollo del rublo”, ha aggiunto Grassi.
In netta ripresa, rispetto alle rilevazioni dei precedenti trimestri, le esportazioni verso la Germania, che si conferma di larga misura il primo mercato di destinazione.
Le forniture di tecnologia italiana dirette ai paesi asiatici risultano in leggero calo ma anche in questo caso occorre fare una distinzione: se per il Far East si evidenzia una chiusura positiva rispetto a gennaio-settembre 2014 (bene hanno fatto le vendite verso Indonesia e Tailandia, stabili quelle in Cina), il Medio Oriente mostra una contrazione del 16%, riconducibile alla frenata di Arabia Saudita e al perdurante stallo dell’Iran, anche in questo caso effetto dell’embargo, che però potrebbe allentarsi nelle prossime settimane.
Nel complesso, le esportazioni verso il continente africano ristagnano, come media tra vendite sostanzialmente in positivo verso i mercati che si affacciano sul Mediterraneo (Marocco in primo luogo) e forniture fortemente rallentate verso gli altri, compreso il Sudafrica.