Salmoiraghi: "L’industria italiana della meccanica strumentale ha imboccato la ripresa"

Nel 2015, la produzione italiana di beni strumentali ha superato i 38 miliardi di euro di valore, con un incremento del 4,6% rispetto al 2014. Il risultato è stato possibile grazie alle positive prestazioni sul fronte sia delle esportazioni sia delle consegne sul mercato interno, premiate dalla ripresa della domanda di beni di investimento. Questo è quanto è emerso dai dati di consuntivo presentati il 5 luglio da Sandro Salmoiraghi (nella foto a lato), presidente di Federmacchine, in occasione dell’assemblea annuale della federazione delle imprese costruttrici di beni strumentali, che ha ospitato l’incontro con il presidente di Confindustria Vicenzo Boccia, incentrato sul tema “Dalla meccatronica alla smart manufacturing”.

In particolare, secondo i dati la produzione è cresciuta del 4,6%, raggiungendo quota 38,4 miliardi di euro e allungando il trend positivo registrato dalla federazione a partire dal 2014. Nel confronto con il 2014, 11 dei 13 settori che fanno capo a Federmacchine hanno visto crescere il proprio fatturato, mentre i restanti 2 hanno registrato una sostanziale stabilità del valore della loro produzione.

La ripresa del consumo domestico, cresciuto dell’8,3%, fino a un valore di 18,8 miliardi, ha favorito sia le consegne sul mercato interno, che hanno registrato un incremento del 4,9%, raggiungendo i 11,1 miliardi, sia le importazioni, cresciute del 13,7%, fino a quota 7,7 miliardi. Il nuovo incremento del 4,5% registrato dalle esportazioni rispetto al 2014 ha permesso all’industria di settore di segnare un nuovo record in fatto di vendite oltreconfine, risultate pari a 27,3 miliardi.

I principali mercati di sbocco dell’offerta italiana sono risultati: Germania (2,8 miliardi di euro, -0,7%), Stati Uniti (2,7 miliardi di euro, +15,3%), Cina (1,8 miliardi, -6,9%) e Francia (1,7 miliardi, +3,9%).

Il saldo complessivo dei settori che fanno capo a Federmacchine è stato positivo per 19,6 miliardi di euro (+1,3% rispetto al 2014). Si tratta del sesto anno consecutivo di crescita, dopo il crollo del 2009 e il valore rappresenta il nuovo record assoluto.

Nel 2015, il saldo della bilancia commerciale del Paese è risultato in attivo per 45,8 miliardi di euro, con il settore delle macchine e apparecchiature meccaniche nel quale è compreso tutto il comparto dei beni strumentali rappresentato da Federmacchine è quello che ha fornito di gran lunga il contributo maggiore (49,8 miliardi di euro).

“Dopo anni di difficoltà finalmente l’industria italiana della meccanica strumentale ha imboccato la strada della ripresa proseguendo con il trend positivo registrato a partire dallo scorso anno. Ciò che appare più confortante è poi la conferma della vitalità della domanda interna, sostenuta, almeno in parte, dal rifinanziamento della “nuova Sabatini” e dall’introduzione del “super ammortamento” al 140%. Per questa ragione i costruttori chiedono che il super ammortamento divenga semi-strutturale in modo da accompagnare la ripresa che oggi non è ancora solida”, ha affermato Sandro Salmoiraghi.

“D’altra parte, i macchinari che produciamo attualmente sono molto diversi da quelli che uscivano dalle nostre fabbriche venti anni fa: rispondono a quegli standard di innovazione, sicurezza, risparmio energetico, automatizzazione e digitalizzazione che oggi il mercato richiede. Continuare a operare con macchinari datati significa, per i settori a valle del bene strumentale, perdere in competitività. Tutto questo non deve accadere. Per questa ragione Federmacchine sottolinea ancora una volta, l’utilità, per tutto il manifatturiero, dell’introduzione di un sistema di incentivi alla sostituzione dei macchinari obsoleti, installati in Italia, cosicché i sistemi di produzione possano rispondere alle nuove esigenze di produttività”, ha aggiunto il presidente di Federmacchine.

“Sul fronte estero, Federmacchine apprezza l’intenso lavoro svolto dal Ministro per lo Sviluppo Economico, anche con il prezioso supporto di Confindustria, per l’approvazione del TTIP. Gli Stati Uniti sono il nostro secondo mercato di sbocco, i mercati di area Nafta ci hanno dato grandi soddisfazioni nell’anno appena concluso; il trattato di libero scambio darebbe sicuramente ulteriore slancio alla nostra attività”, ha concluso Salmoiraghi.