Innovazioni, tangibili e non, nell’industria e nella lavorazione del PET

Il quattordicesimo PET Day di Artimino, a pochi chilometri da Firenze, ha richiamato visitatori da tutto il mondo sotto il meraviglioso cielo blu della Toscana. L’evento, che ormai rappresenta un appuntamento fisso nell’agenda di tutte i principali operatori dell’industria del PET e del poliestere, è stato organizzato dalla società italiana GSI, fondata da Francesco Zanchi 23 anni fa e, oggi, assurta a un ruolo di primo piano in questo comparto. Nonostante l’ambiente rimanga sempre immutato con il passare degli anni, non manca mai di stupire tutti i partecipanti: la villa medicea, i vigneti, le colline e il piccolo paese vicino offrono una cornice perfetta ai dibattiti sugli ultimi sviluppi nel mercato delle materie prime, oltre che all’intensa e fruttuosa costruzione di nuovi rapporti professionali con operatori dell’industria del poliestere.

La giornata ha avuto inizio con il caldo benvenuto offerto da Zanchi alle oltre 120 persone confluite dai 5 continenti in questa villa cinquecentesca. È stato quindi proiettato un breve filmato introduttivo, che spiegava come GSI continui ad ampliare la propria presenza globale, per seguire da vicino i mercati in continua evoluzione. In realtà, l’evento di quest’anno verteva sul tema delle “innovazioni”, tangibili e non, legate ai diversi aspetti dell’industria e della lavorazione del PET.

Il primo intervento, a opera di Sanjay Sinha di Reliance, ha fornito un’ampia panoramica della situazione mondiale delle materie prime nell’attuale contesto economico. Nonostante le nuove incertezze (legate principalmente all’espansione della Cina e alle conseguenze della Brexit), la filiera del poliestere sembra destinata a stabilizzarsi, grazie all’ampliamento della capacità produttiva del PX e a una più rapida razionalizzazione dei processi di fabbricazione del PTA. Sulle attività commerciali del 2017 potrebbe inoltre influire l’andamento dei costi di trasporto.

David Swift, direttore delle attività di ricerca di PCI Wood Mackenzie, ha fornito un’analisi più specifica del mercato del PET. Il consumo di questo materiale è in crescita in tutto il pianeta, e il suo utilizzo sta raggiungendo aree fino a qualche anno fa inesplorate (ad esempio il segmento dei contenitori per aerosol), ma la sovraccapacità globale, che si aggira attorno al 30%, sembra destinata a rimanere invariata anche negli anni a venire. L’industria europea soffre, e pertanto parte di questa produzione verrà trasferita altrove. Le misure antidumping, inoltre, andranno a toccare anche gli scambi internazionali. Ultimo ma non meno importante, Swift ha sottolineato l’importanza del PET, perfino in un periodo di materie prime a basso costo come quello attuale, al fine di non abbandonare l’immagine della riciclabilità: l’utilizzo di scaglie ricavate dalle bottiglie non deve calare troppo a favore delle resine vergini, al fine di non vanificare gli sforzi compiuti su questo fronte in passato.

Sul palco è quindi salito Rakesh Gaur, presidente della divisione Malaysia di Reliance, che ha presentato un quadro più ampio delle attività legate al poliestere, evidenziando come tale polimero rappresenti un prodotto unico nel suo genere, grazie alle sue proprietà e alla sua capacità di prestarsi a un vasto numero di impieghi diversi. Secondo l’opinione di Gaur, durante i prossimi 5 anni questo comparto è destinato a subire una maggiore razionalizzazione, che offrirà margini di gran lunga migliori a tutti i gruppi attivi in questo settore. Infine, il costante trend innovativo che caratterizza tutte le materie prime dal PTA alle fibre, oltre alla loro maggiore sostenibilità, darà modo al poliestere di continuare a conquistare nuovi campi applicativi, consentendo una migliore gestione della sovraccapacità mondiale.

Benoit Servais di Van Bael & Bellis ha poi esposto le ultime informazioni sulle indagini antidumping attualmente in corso nell’UE e negli Stati Uniti. Accanto a quella sul PTA coreano, avviata quest’anno e che darà i suoi frutti nel 2017, potrebbe presto venire avviata un’altra indagine sulle resine PET, sempre provenienti dalla Corea del Sud.

Sul podio è quindi salito Zanchi, che ha spiegato come l’industria possa far fronte alla tipica volatilità del mercato del PET, e come sia possibile vincere questa battaglia. Grazie alle intuizioni di un’azienda globalizzata come GSI, che ogni giorno si avvale di strumenti volti a fornire una conoscenza approfondita dei mercati internazionali delle materie prime, è possibile comprendere i trend sottesi e, di conseguenza, acquisire tutti gli strumenti necessari per aggiungere valore alle attività di qualsiasi operatore. Che si tratti di acquisto, trasporti, finanza o gestione del rischio, oggi tutti i partner di GSI hanno la possibilità di utilizzare gli eccezionali strumenti sviluppati da questa azienda in oltre 23 anni di storia e buona reputazione. Tuttavia, pur continuando ad aiutare gli operatori del settore a conquistare nuovi successi, è sempre fondamentale non dimenticarsi di quelle persone, in altre aree del mondo, meno fortunate e bisognose di generi di prima necessità per sopravvivere giorno dopo giorno. Per questo motivo Zanchi, anni fa, ha deciso di creare la Saint Lawrence Foundation, attualmente impegnata a creare una vera e propria classe imprenditoriale in Sierra Leone, uno dei paesi più poveri del pianeta, ispirata alle parole del premio Nobel Muhammad Yunus, intervenuto in occasione del PET Day del 2009: “Tutti gli uomini nascono imprenditori”.

La fondazione, di cui la presidentessa Chiara Zanchi, promotrice della creazione di una facoltà di agricoltura presso l’Università di Makeni, in Sierra Leone, ha spiegato nel dettaglio l’attività, si propone di aiutare la popolazione autoctona non solo a sviluppare una più ampia conoscenza e competenza nella risoluzione dei problemi alimentari e sociali esistenti, ma anche a creare imprese e imprenditori in un paese che ha bisogno pressoché di qualunque cosa, in modo tale da renderlo più autonomo.

Paolo Garro, direttore di IRI Business Insight, ha dato il via alla sessione pomeridiana, fornendo interessanti dati sull’evoluzione del mercato italiano delle bevande. Nonostante le previsioni preannuncino una situazione di stagnazione, in questo comparto, la quota di mercato del PET continua a crescere (+3% dal 2012 al 2016).

Moraldo Masi, direttore delle vendite e delle attività del costruttore italiano Sacmi, ha presentato l’approccio adottato dalla propria azienda in risposta all’evoluzione di bottiglie, preforme e chiusure. Questo costruttore italiano progetta nuove macchine e sistemi per fabbricare componenti migliori e più semplici da manipolare, oltre a puntare verso un miglioramento significativo in termini di efficienza e produttività.

Gary Fielding, direttore commerciale globale di Polyone, ha introdotto alcuni nuovi prodotti, quali additivi masterbatch per rendere le bottiglie più attraenti, con effetti metallizzati, o in grado di impedire l’esposizione alla luce dei prodotti caseari, destinati a estendere la gamma di applicazioni per le bottiglie in PET.

Luca Stramare, direttore di Corepla, ha spiegato le attività attualmente svolte in Italia. Presto il Bel Paese raggiungerà il milione di tonnellate di rifiuti plastici raccolti: un traguardo importante. Dal momento che il PET rappresenta comunque il materiale per imballaggi più riciclato in Italia e in Europa, nel 2007 è stata creata la piattaforma europea per le bottiglie in PET (EPBP) per salvaguardare la riciclabilità del PET e, al contempo, il diritto dell’industria a sviluppare soluzioni di imballaggio innovative.

Per concludere la giornata, la sempre vivace tavola rotonda di direttori e imprenditori internazionali si è proposta di discutere il tema “Petrolio a 40 dollari al barile: impatto nel 2016 e negli anni a venire”. La maggior parte dei partecipanti ha concordato innanzitutto sul fatto che il petrolio è destinato a restare al di sotto dei 60 dollari ancora per diversi anni, un fattore che viene considerato un importante vantaggio per l’industria del poliestere. Questa stabilità non potrà che favorire l’espansione del PET e la sua sostituzione ad altri materiali plastici. In questo contesto, Zanchi ha voluto esortare tutte le aziende a sfruttare questa situazione per unirsi e puntare a modificare la percezione che i consumatori hanno del PET, convincendoli definitivamente a identificarlo come un materiale ecologico. Ciò potrebbe davvero elevare PET e poliestere a una nuova dimensione, piena di nuove opportunità. Creare un “Comitato mondiale del PET” per trasmettere il giusto messaggio al pubblico non è una missione impossibile: si può fare.