Attestato PEFper i tecnopolimeriRadilon A RV 300
Continua il percorso di RadiciGroup sul fronte della sostenibilità. Dopo Radici Chimica, anche Radici Novacips, capofila dell'area materie plastiche del gruppo, sperimenta l'elaborazione della metodologia PEF (Product Environmental Footprint) per il calcolo dell'impronta ambientale dei suoi tecnopolimeri, ottenendo l'attestato di conformità per i materiali Radilon A RV 300. Il gruppo compie così un altro passo verso una misurazione rigorosa dell'impatto ambientale dei propri prodotti.
"Per una realtà industriale come la nostra, che occupa una posizione di rilievo nella chimica europea e che vuole con forza rimanere in Europa, investire in innovazione sostenibile significa anche collaborare in modo fattivo a quanto si sta facendo e sperimentando in Europa in tema di ambiente. Oggi siamo la sola realtà industriale europea ad aver sperimentato l'elaborazione della PEF a partire da PCR di filiera definite dal nostro gruppo e validate a livello internazionale. Regole oggi riferimento e modello per qualunque operatore del settore voglia misurare le prestazioni, in termini di impatto ambientale, dei propri prodotti", ha affermato Luigi Gerolla, amministratore delegato delle aree chimica e materie plastiche di RadiciGroup.
L'approccio alla sostenibilità di RadiciGroup prevede un utilizzo coordinato di strumenti evoluti come EPD e PEF, unitamente a certificazioni quali ISO 9001, ISO 14001, ISO/TS16949 e OSHAS 18001. Non solo. Come da linee guida della GRI, la sostenibilità per il gruppo significa misurazione di indicatori ambientali ed economici, ma anche sociali. Tutto questo testimonia la volontà di svolgere un ruolo di primo piano nell'ambito di una chimica sostenibile a 360°.
"Dopo aver ottenuto lo scorso anno l'attestato PEF per i nostri polimeri e prodotti chimici, la sperimentazione della PEF a partire dall'EPD per misurare l'impatto ambientale dei nostri tecnopolimeri rappresenta oggi un altro importante passo avanti per noi. Ora l'obiettivo è quello di approfondire gli studi sull'applicabilità di questa nuova metodologia europea, facendo emergere e sottolineando quanto sia importante correlare le categorie d'impatto di un dato materiale alle sue performance applicative", ha commentato Stefano Alini, responsabile sicurezza, qualità e ambiente di Radici Chimica.
"L'attenzione alle tematiche ambientali da parte dei nostri clienti e partner è molto cambiata in questi ultimi anni, si è evoluta. Oggi, e lo sarà sempre di più in futuro, la richiesta da parte dei nostri mercati di riferimento verte su materiali che offrano massime prestazioni con i minimi impatti sull'ambiente. Ed è proprio su questo fronte che stiamo lavorando, adottando un approccio scientifico, oggettivo e verificabile", ha concluso Cesare Clausi, business manager per l'Europa dell'area materie plastiche di RadiciGroup.