Riciclo: a qualcuno piace caldo
Al K 2013 Exact ha presentato in anteprima un impianto per il riciclo a caldo di rifili in HDPE, LDPE e LLDPE il cui layout prevede anzitutto un traino posizionato al di sopra della bocca dell'estrusore, in modo da forzare il materiale dall'alto verso il basso, assicurando un flusso di alimentazione costante. In questo modo si evita l'utilizzo di aria, che rischierebbe di fare "sganciare" il rifilo dalla vite dello stesso estrusore di recupero. Il traino, inoltre, è dotato di un ballerino, che, interfacciato con un segnale proveniente dall'impianto di estrusione, ne garantisce il sincronismo con il variare della velocità di quest'ultimo.
L'estrusore monovite da 60 mm di diametro è suddiviso in tre zone di riscaldamento, due delle quali sono dotate di cappottine di raffreddamento, ed è equipaggiato con un sistema di taglio in testa a lame rotanti. La velocità del traino, della vite e della lame sono regolabili singolarmente per mezzo di inverter, così da ottenere rigranulati delle dimensioni desiderate. Il materiale, una volta rigranulato, viene fatto passare in una chiocciola di raffreddamento, ossia una tubatura con uno sviluppo lineare di circa 10 metri avvolta a spirale, così da ridurre l'ingombro complessivo del sistema, per poi giungere a un ciclone ed essere pronto all'uso.
La linea è in grado di assecondare una velocità di alimentazione di 300 metri al minuto con rifili provenienti dall'impianto di estrusione e assicura una resa oraria fino a 60 kg, anche nel caso di recupero da bobine. La società non esclude di sviluppare in un prossimo futuro una versione di taglia più piccola e una di taglia più grande, oltre ad ampliare la gamma con l'inserimento di un sistema di taglio in acqua, per garantire il recupero di tutti i tipi di film termoplastici.
La fornitura chiavi in mano comprende componenti di prima qualità, dagli inverter, PLC e touch screen di Omron, al riduttore di Zambello, ai motori Siemens. In quest'ottica rientrano anche la sonda di pressione e il disco di rottura di Gefran: la prima per il monitoraggio dei bar di pressione all'interno dell'estrusore, il secondo per lo sfogo del materiale in caso di problemi, evitando la rottura della filiera.