Pesante calo nel 2012
Il 2012? Un anno da dimenticare, almeno per Plastic Consult, che ha appena pubblicato l'edizione 2012 dello studio Plastic Trend Synthesis, nel quale vengono condensati i risultati dell'attività di contatto permanente con il settore materie plastiche e analizzati gli andamenti dell'offerta e della domanda dei principali polimeri termoplastici.
Secondo tale studio, nel 2012 la domanda italiana di polimeri termoplastici ha fatto registrare un pesante calo, mentre le vendite complessive di polimeri vergini, pari a 5,43 milioni di tonnellate, sono ritornate ai livelli di 15 anni fa. La flessione sul 2011 è stata decisamente marcata, pari a circa -9% e impressionante appare il dislivello col 2007, l'anno precrisi in cui le vendite avevano superato i 7,1 milioni di tonnellate. Trasversalmente, la dinamica di mercato ha scontato non solo la cronicizzazione delle difficoltà delle imprese sul mercato interno, ma anche di un rallentamento sui principali mercati di sbocco europei a partire dalla seconda metà dell'anno.
Sul fronte dei consumi, rispetto al 2011 il polietilene nei suoi vari gradi ha registrato un calo complessivo di oltre il 13%, trascinati verso il basso da tutti i maggiori settori applicativi di sbocco. Anche gli altri polimeri principali hanno mostrato un andamento negativo: resine stireniche -14%, PVC -10%, ABS -4%. Solo il polipropilene è sembrato in grado di limitare i danni con un -2%, mentre il PET registra per il secondo anno consecutivo una caduta di circa il 4%.
La classifica per applicazioni principali è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al 2011, con l'imballaggio che rappresenta circa il 50% del mercato, seguito dall'edilizia al secondo posto, seppure in forte ridimensionamento, con poco più del 10%. Tra gli altri settori di sbocco principali si confermano arredamento, trasporti, elettrodomestici e agricoltura, con una quota compresa tra il 2 e il 3% ciascuno.