Nuova Direttiva Macchine: manca il decreto italiano di recepimento
La nuova Direttiva Macchine (n. 42/2006) - la normativa europea che si occupa della sicurezza dei macchinari (e riguarda quindi, anche quelli per la lavorazione di materie plastiche e gomma) - entrata in vigore in tutta l’Unione Europea il 29 dicembre 2009, necessita formalmente di un atto di recepimento da parte dei singoli Stati Membri. Attualmente gli unici paesi a non aver ancora adempiuto a tale obbligo sono l’Italia, la Grecia e il Lussemburgo. Ciò implica che in Italia si possono vendere ancora macchine conformi alla “vecchia” Direttiva Macchine (n. 98/37), salvo non siano stati presi differenti accordi contrattuali (vale a dire che il cliente non abbia specificamente richiesto la conformità alla n. 42/2006). Il testo del decreto di recepimento, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 15 ottobre scorso, ha già ricevuto il parere favorevole della Commissione Industria del Senato e deve quindi tornare in Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva. L’unica modifica del testo richiesta dovrebbe riguardare l’apparato sanzionatorio il cui meccanismo per la determinazione della sanzione economica non dovrebbe più essere legato al fatturato connesso alla macchina su cui è stata rilevata la non conformità, quanto piuttosto alla gravità della non conformità rilevata.