Macchine carioca in affanno
Secondo le rilevazioni e le stime di Abimaq - l’Associazione che rappresenta i costruttori brasiliani di macchinari per tutte le applicazioni - nel 2014 il fatturato del comparto potrebbe diminuire del 15%, fermandosi appena sopra i 66 miliardi di real. Sempre secondo l’associazione, non si tratterebbe di un momentaneo e fisiologico calo ma di un trend destinato a perdurare e persino ad aggravarsi, sintomo di un progressivo impoverimento del tessuto produttivo locale; in sostanza, si produce sempre meno tecnologia, mentre ci si sposta verso il settore della fornitura di servizi a basso valore.
Si assiste quindi a una deindustrializzazione che vede sempre più spesso le imprese manifatturiere limitarsi ad assemblare componenti, spesso importati, senza creare valore aggiunto e quindi ricchezza. Ciò rappresenta in un certo senso un’aberrazione, se si considerano le misure protezionistiche (elevati dazi doganali, nella fattispecie), che pongono limitazioni agli acquisti di macchinari dall’estero (anche alcune tipologie di quelli per materie plastiche e gomma) che, nelle intenzioni del Governo brasiliano, avrebbero dovuto favorire lo sviluppo dell’industria manifatturiera locale.
Male anche il settore della trasformazione dei prodotti, che, se era arrivato a rappresentare un quarto del valore del PIL nei primi Anni Novanta, nel 2014 potrebbe fermarsi sotto il 13%.
Anche nel caso del Brasile, si assiste a una crisi del mercato interno - peraltro difficilmente comprensibile, viste le relative potenzialità ancora inespresse - mentre le esportazioni si mantengono su livelli elevati.
Secondo la Confederazione Nazionale dell’Industria, l’indice della produzione industriale nel mese di luglio 2014 è sì migliorato, rispetto a giugno, ma rimane ancora al di sotto di tre punti rispetto a quello del luglio 2013, così come l’indice di occupazione nell’industria e dello sfruttamento della capacità produttiva.
Nel primo semestre del 2014, l’export italiano di macchine per materie plastiche e gomma verso il Brasile si è fermato appena sotto i 30 milioni di euro, contro i circa 41 dello stesso periodo del 2013. Si è verificato un calo di un certo rilievo per macchine a iniezione, estrusori, macchine per soffiaggio.