La meccanica italiana guida l'Europa
A fine novembre a Bruxelles, Sandro Bonomi, presidente di Anima (federazione delle associazioni nazionali dell'industria meccanica varia e affini) è stato eletto alla presidenza di Orgalime, l'associazione europea che rappresenta il manifatturiero meccanico, elettrico ed elettronico per un totale di 130 mila aziende, 10,2 milioni di addetti e circa 1,7 miliardi di euro di fatturato annuo. "Sarà mia cura fare in modo che la presenza dell'Italia in Europa sia di stimolo e di aiuto per contribuire alla crescita della manifattura europea, che oggi rappresenta il 16% del PIL UE, per raggiungere il 20% nel 2020, come auspicato nei programmi della Commissione Europea", ha dichiarato Bonomi.
Secondo un recente studio di Unicredit e Prometeia la meccanica è la filiera più competitiva del made in Italy grazie a innovazione ed export. L'indagine è stata svolta tenendo conto di quattro variabili principali: quota sui mercati esteri; sostenibilità dei debiti; produttività; tasso di innovazione. Ne è emerso che, fra le 13 filiere prese in esame, primeggiano elettrotecnica, componentistica meccanica e macchinari, ossia il cuore del made in Italy industriale. Per robot e macchinari si raggiungono punteggi quasi massimi in più ambiti, non solo nella qualità dei prodotti finiti, ma anche a livello di competitività di prime lavorazioni e fasi intermedie, che beneficiano di capacità uniche e storicamente consolidate nelle PMI nostrane.