Assemblea Amaplast: fatturato record per il comparto, al via Federazione Confindustria Macchine
Si è tenuta giovedì 6 giugno, presso Villa Arconati a Castellazzo di Bollate (Milano), l'annuale assemblea dei soci Amaplast, l'associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa circa 170 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma. Nel suo intervento, il presidente Massimo Margaglione ha commentato l'andamento dell'industria italiana di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma, in base alle stime del centro studi Mecs-Amaplast, osservando come, nonostante il complicato contesto mondiale, il comparto abbia chiuso il 2023 con una ulteriore crescita (+2,8%) che, seppure meno significativa rispetto al biennio precedente, ha portato la produzione al valore record di 4,8 miliardi di euro. L'export si conferma traino del settore, con una progressione di quasi 11 punti percentuali sul 2022, consolidando l'Italia quale terzo esportatore mondiale assoluto, dopo Cina e Germania.
I vicepresidenti Gabriele Caccia e Barbara Ulcelli hanno illustrato le attività portate avanti da Amaplast nel corso dell'ultimo anno - con particolare riferimento alla fiera Plast 2023 - e i programmi per i mesi a venire, sottolineando in primo luogo l'avvio dell'organizzazione di Greenplast 2025, in programma a Fiera Milano dal 27 al 30 maggio 2025, nuovamente nell'ambito di The Innovation Alliance.
Durante l'assemblea, sono stati rinnovati gli organi associativi, che risultano adesso composti come segue:
- consiglio generale, per il periodo 2024-2026: Luna Artico (Friul Filiere), Alessandro Balzanelli (FB Balzanelli), Michele Bandera (Bandera), Alessandra Bosco (Inglass), Gianfranco Cattapan (Plastic Systems), Maria Grazia Colombo (BFM), Giovanna Franceschetti (Gefran), Gianni Luoni (Elba), Fabiola Plebani (Mast);
- probiviri, per il periodo 2024-2028: Erica Canaia (Fimic), Carlo Cominelli (Itib Machinery), Andrea Fantozzi (Moss), Valeria Giacomoni (Sica), Aldo Zaffaroni (Zaffaroni);
- revisori contabili, per il periodo 2024-208: Gianni Cazzulo (dottore commercialista), Claudia Cribiù (Crizaf), Roberta Rivi (Rivi Magnetics).
L'assemblea ha anche deliberato l'adesione al progetto federativo alla base della costituzione di Federazione Confindustria Macchine per ceramica, legno, plastica e gomma, imballaggio e confezionamento, di cui fanno parte, oltre ad Amaplast, Acimac, l’associazione dei costruttori italiani di macchine e attrezzature per ceramica, Acimall, l’associazione dei costruttori Italiani di macchine e accessori per la lavorazione del legno, e Ucima, l’unione dei costruttori italiani di macchine automatiche per il confezionamento e l'imballaggio. Obiettivo la messa a fattor comune delle competenze e delle esperienze di ciascuna associazione nel proprio campo di rappresentanza, per ampliare la gamma e migliorare ulteriormente la qualità dei servizi offerti alle aziende aderenti. La costituenda federazione rappresenta più di 1.300 aziende, ha un fatturato complessivo di oltre 19 miliardi di euro e quasi 70.000 addetti.
In chiusura, si è tenuto l'intervento di Federico Rampini - giornalista e scrittore, editorialista de “Il Corriere della Sera” - che ha illustrato i macro-trend economico-politici che caratterizzano lo scenario globale, con particolare riferimento a conflitti, turbolenze, rischi, opportunità.
Per quanto riguarda la panoramica settoriale in base alle elaborazioni del centro studi Mecs-Amaplast, nonostante il complicato contesto mondiale - colpito da conflitti, spinte inflattive, elevati tassi di interesse - l'industria italiana delle macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma ha chiuso il 2023 con una ulteriore crescita (+2,8%) che, seppure più contenuta rispetto al biennio precedente, ha portato la produzione al valore record di 4,8 miliardi di euro.
Pur in presenza di criticità e fattori di incertezza economici e commerciali in diversi quadranti geografici, aggravatisi soprattutto nell'ultimo trimestre dell'anno, la prestazione del settore è risultata positiva ancora una volta grazie al traino delle esportazioni, che hanno registrato una progressione di quasi undici punti percentuali rispetto al 2022. Le vendite dei costruttori italiani di macchine per plastica e gomma sono risultate particolarmente positive nelle principali aree di riferimento come l'Unione Europea (+9% sul 2022), il Nordamerica (+18%) e l'Asia (+8%, con il +50% del Medio Oriente e il -1% dell'Estremo Oriente); anche il Sudamerica, pur con quote più contenute, ha dato soddisfazioni mettendo a segno un +23%.
Nella "top ten" dei mercati di sbocco per i costruttori italiani si osservano risultati particolarmente positivi per le vendite in Francia, Spagna, Romania ma anche in Messico e Turchia. In tale classifica, sono solo due i segni meno e riguardano la Polonia e l'India, che peraltro avevano registrato andamenti molto favorevoli nei periodi precedenti.
Il confronto con Germania e Cina - ovvero i due principali concorrenti dell'Italia - evidenzia come le rispettive esportazioni di macchinari per plastica e gomma abbiano registrato incrementi del 7,5% e del 12,9% rispetto al 2022. Anche allargando l'orizzonte all'ultimo decennio, la prestazione italiana si pone nel mezzo di quelle realizzate dai due principali concorrenti: +3,5% in media, rispetto al +2,9% della Germania e al +9,0% della Cina.
È comunque un dato di fatto la crescente pressione commerciale cinese, che nell'ultimo decennio si è rafforzata in tutti i principali quadranti geografici. Peraltro, in occasione di Chinaplas, svoltasi a Shanghai dal 23 al 26 aprile, è stato possibile osservare come il livello qualitativo della tecnologia cinese stia crescendo progressivamente. Ciò costituisce anche uno stimolo per sfruttare la capacità tutta italiana di sviluppare soluzioni sempre più innovative, flessibili e naturalmente performanti, anche in termini di risparmio energetico.
Il bilancio 2023 per le aziende aderenti ad Amaplast appare in linea con quello dell'intero comparto nel suo insieme: infatti, la compagine associativa ha registrato una progressione del fatturato del 2,4%, più attenuata rispetto a quella del biennio precedente ma comunque significativa. In leggera crescita (+1,1%) anche la forza-lavoro. Se la produzione delle "core machinery" - ovvero gli impianti per la trasformazione primaria - è mediamente rallentata, ancora in decisa crescita è risultata quella di ausiliari, attrezzature a valle, componenti e stampi.
Come detto, il trend del comparto - analogamente a quello dell'industria e dei beni strumentali - si è raffreddato negli ultimi mesi del 2023, ma in aprile e maggio le imprese hanno registrato segnali più incoraggianti; nel complesso, le previsioni per i prossimi mesi sono piuttosto prudenti: per molte aziende non sarà facile mettere a segno una ulteriore crescita ed è realistico attendersi un periodo di assestamento e transizione. Soprattutto la domanda domestica potrebbe rimanere debole, alla luce delle incertezze in merito all'effettiva operatività dei provvedimenti Transizione 5.0.
"Vi è tra gli imprenditori della filiera una giustificata preoccupazione", ha sottolineato il presidente Margaglione "ma preferisco esprimere ottimismo e non lo voglio fare perché filosoficamente è preferibile parlare del bene piuttosto che del male o per quello spirito corporativo che a volte ci porta a celare le negatività ma perché, nonostante i nostri difetti, grazie a una fantasia senza eguali, a un'intraprendenza vigorosa, a un tessuto imprenditoriale estremamente variegato e dinamico, sappiamo mettere sempre in campo virtuosismi veramente eccezionali".