I numeri della plastica
È stata pubblicata nei giorni scorsi l'edizione 2012 di "Plastics - The Facts 2012", lo studio sull'industria europea delle materie plastiche realizzato ogni anno da PlasticsEurope, EuPC (European Plastics Converters), EuPR (European Plastics Recyclers) ed Epro (European Association of Plastics Recycling and Recovery Organisations). In estrema sintesi, dallo studio emerge anzitutto che l'industria delle materie plastiche globale non è rimasta immune dalla crisi economico-finanziaria iniziata nel 2008 e inaspritasi nel 2009, ma che nel biennio 2010-2011 si è registrato un consistente e ininterrotto recupero. Nel 2011, la produzione globale di materie plastiche è cresciuta di circa 10 milioni di t (+3,7%), per un totale di 280 milioni di t (di cui 58 milioni in Europa).
Per quanto riguarda l'Unione Europea, l'industria della plastica occupa complessivamente 145 milioni di addetti, compresi i 53 mila del comparto macchine e attrezzature. Nel 2011, i produttori di materie plastiche hanno incrementato il proprio fatturato dello 0,3%, raggiungendo un valore di 89 miliardi di euro e ancora meglio hanno fatto i trasformatori, che hanno registrato un +1,9% sul 2010, per un totale di quasi 194 miliardi di euro. In termini di consumi, le sei principali commodity - PE, PP, PVC, PS, PET e PUR - coprono circa l'80% del mercato. Il podio spetta a polietilene (29%), polipropilene (19%) e PVC (11%), ma il tasso di crescita migliore spetta alla PA con un +8%. Tra i settori di sbocco, l'imballaggio assorbe il 39% delle materie plastiche, seguito da costruzioni (20,5%), industria dell'auto (8,3%) e componenti elettrici ed elettronici (5,4%). I dati sul riciclo, mostrano che, nel 2011, sono state raccolte 25,1 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, 10,3 milioni delle quali finite in discarica e 14,9 milioni recuperate.