Giro di boa del primo semestre in chiaroscuro
I dati di commercio estero settoriali di fonte Istat riferiti al primo semestre 2016 ed elaborati da Assocomaplast (l'associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa oltre 160 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma) mostrano come l’import abbia sfiorato i 390 milioni di euro, con un nuovo picco positivo (+9,7%) in funzione del rafforzamento via via concretizzatosi tra aprile e giugno, dopo la con-trazione dei primi tre mesi dell’anno. Tale dato sembra quindi confermare quei segnali di ripresa del mercato interno che già si erano registrati lo scorso anno.
Invece, l’andamento delle esportazioni quest’anno è stato sicuramente poco brillante: a prescindere dalla statistica relativa al solo mese di gennaio, non particolarmente significativa, il picco negativo lo si è raggiunto proprio lo scorso giugno, con un -2,3%. Nei mesi precedenti, la riduzione delle vendite all’estero era oscillata fra il -0,5% e il -1%. Di conseguenza, si indebolisce il saldo positivo della bilancia commerciale, che si ferma al di sotto del miliardo di euro.
“A livello di macro-aree geografiche di riferimento delle vendite complessive all’estero - che si confermano punto di forza del comparto - si rileva l’aumento in particolare di quelle verso i paesi Nafta”, sottolinea il presidente di Assocomaplast, Alessandro Grassi (foto in basso), “a conferma dell’influenza che tale aggregazione ha ormai assunto sull’equilibrio del commercio estero italiano di settore. Nello specifico, si rileva un forte incremento dell’export verso il Messico, grazie all’effetto combinato delle favorevoli dinamiche economiche interne e del fattore-traino delle imprese statunitensi insediate nel territorio messicano”.
Bene anche l’Asia, grazie a forniture più consistenti a Cina, India, Corea del Sud e Vietnam, per quanto concerne il Far East, e, per passare all’ambito mediorientale, alla (tanto attesa) ripresa delle vendite in Iran.
Dal punto di vista merceologico, limitando l’analisi alle categorie di macchine con un maggiore peso sul totale e tralasciando quelle più eterogenee, hanno ripreso quota in particolare le importazioni di stampi, di prevalente provenienza tedesca. In aumento anche le macchine a iniezione, acquistate in primo luogo e in maggiore misura rispetto allo scorso anno presso costruttori austriaci e tedeschi.
Nell’ordine, Germania, Cina, Austria si riconfermano i principali fornitori di tecnologia delle aziende trasformatrici italiane; mentre i costruttori europei consolidano le proprie posizioni con incrementi a due cifre, quelli cinesi registrano un limitato +2%.
Per quanto concerne l’export, alcune delle tecnologie più importanti hanno fatto segnare variazioni di segno positivo:
- per le stampatrici flessografiche (+19,4%) si sono concretizzate importanti forniture agli Stati Uniti ma anche le vendite ad altre destinazioni di rilievo risultano in aumento
- per le macchine a iniezione (+10,2%) si nota il boom delle vendite verso il Messico e, in seconda battuta, gli Stati Uniti
- per gli estrusori (+1,9%) si segnala il deciso incremento delle forniture a Messico e Francia.
I dati Istat trovano conferma anche nelle indagini congiunturali svolte recentemente da Assocomaplast su un campione di aziende trasformatrici - che riportano una ripresa della domanda da parte del mercato interno e un rallentamento di quella dall’estero - e tra le imprese costruttrici associate - che rilevano una tendenziale stabilizzazione degli ordini, soprattutto quelli derivanti dai mercati d’oltreconfine, che dovrebbe verosimilmente estendersi fino alla fine dell’anno in corso.
Parallelamente, si nota come i costruttori concorrenti tedeschi abbiano chiuso il primo semestre di quest’anno con una sostanziale stabilità all’import-export, con variazioni positive nell’ordine dei decimi di punto.
“In effetti”, evidenzia ancora Grassi, “diversi costruttori italiani e tedeschi da anni registrano un rallentamento degli ordini nei mesi immediatamente precedenti il K, la principale mostra del settore a livello mondiale che avrà luogo a Düsseldorf dal 19 al 26 ottobre. Probabilmente gli acquirenti preferiscono farsi un’idea sulle nuove tecnologie che vengono esposte in fiera prima di programmare e confermare gli investimenti”.
Fra l’altro, la partecipazione italiana alla triennale tedesca sarà seconda solo a quella dei padroni di casa, con circa 400 espositori presenti, di cui oltre 200 costruttori di macchine, attrezzature e stampi, tra i quali molti soci Assocomaplast. L’associazione parteciperà con uno stand (A56, nel padiglione 16) dal quale verranno diffuse la rivista MacPlas e informazioni sull’industria italiana di settore e che ospiterà un servizio di catering a disposizione degli ospiti e degli associati. Lo stand Assocomaplast farà anche da palcoscenico a una mostra di opere d’arte dell’artista Lady Be, ritratti realizzati con piccoli pezzi e scarti di plastica. Avrà inoltre ufficialmente inizio la campagna promozionale di Plast 2018 (in programma a Milano dal 29 maggio al 1° giugno 2018.