Debolezze strutturali minacciano l'industria dell'rPET
Secondo l'associazione europea dei riciclatori di materie plastiche (Plastics Recyclers Europe) le persistenti debolezze strutturali del mercato europeo costituirebbero una minaccia per l'industria del riciclo del PET.
Su un fronte, infatti, le infrastrutture di raccolta hanno raggiunto il proprio limite e la quantità di bottiglie in PET recuperate è da tempo ferma a circa il 50% dell'immesso al consumo, mentre la restante parte verrebbe ancora conferita in discarica o avviata al recupero termico. Sull'altro, negli ultimi anni si è assistito a un aumento della domanda di PET riciclato che ha portato a significativi investimenti in nuove linee di riciclo. L'effetto combinato di questi due aspetti è che oggi gli impianti di riciclaggio funzionano ben al di sotto del 75% della loro capacità. Inoltre, il potenziale innalzamento degli attuali dazi antidumping sul PET vergine potrebbe ulteriormente peggiorare la situazione dell'industria europea.
L'associazione ritiene che sia quindi necessaria una filiera più bilanciata e ben gestita e, dal canto proprio, si sta impegnando per riformare le infrastrutture esistenti per il riciclo del PET a livello continentale e compensare gli squilibri. A questo scopo è necessario il sostegno di tutte le parti interessate, a cominciare dalle istituzioni dell'Unione Europea, se si vuole che gli obiettivi della Direttiva europea sui rifiuti e il riciclo siano realizzati.