Consumi di plastica in calo nel 2012
Secondo il panel congiunturale elaborato da Federchimica, in base alle indicazioni fornite dalla società di consulenza Plastic Consult, anche il quarto trimestre del 2012 ha registrato consumi di plastica deludenti in Italia. Già nei primi nove mesi dell'anno da poco terminato la domanda di polimeri aveva superato di poco i 4,3 milioni di tonnellate, con un calo quasi del 7% rispetto allo stesso periodo del 2011.
Tale tendenza negativa sarebbe imputabile principalmente alle poliolefine (-6,2%), che incidono per oltre il 56% sul consumo di materie plastiche nel nostro Paese. In particolare, il calo riguarda il PE sia a bassa densità (-8,4%), a causa della rilevante contrazione dell'estrusione di film (soprattutto estensibili e agricoli), sia ad alta densità (-6,5%), come conseguenza della flessione del comparto di film e tubi. Negativo (-4,2%) anche l'esito del PP, a seguito della frenata dell'estrusione di foglie e dello stampaggio a iniezione.
Per quanto riguarda il consumo degli altri materiali, viene segnalato il calo del PVC rigido (-8,7%) e plastificato (-5,7%), del PS (-8,3%), dell'EPS (-10,9%), della PA (-5,6%) e degli espansi poliuretanici (-11,7%). Segno negativo anche per il PET, sebbene sia il polimero a perdere meno (-2%), grazie alla tenuta dei settori dell'imballaggio alimentare e delle bevande, meno toccati dalla crisi.
Le cause generali di tali risultati si rintracciano nella grave crisi dell'edilizia, nel calo della produzione industriale, che risente di una competitività diminuita derivante anche da obiettive condizioni di svantaggio presenti nel nostro Paese (costo dell'energia, tempi di pagamento, difficoltà di accesso al credito), nella contrazione dei consumi delle famiglie e nei tagli alla spesa pubblica e agli investimenti in infrastrutture. A fronte di tutto ciò, per l'intero 2012 si prevede una flessione della domanda di circa il 6%.