La multinazionale francese degli pneumatici Michelin ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Fossano, in provincia di Cuneo, entro il 2016. Chiusura che comporterebbe il taglio di 400 posti di lavoro, che saliranno a 578 entro il 2017. Tra gli esuberi italiani rientrerebbero anche 30 posti di lavoro ad Alessandria, 120 a Torino e 28 a Tribano, in provincia di Padova, che, in quest’ultimo caso, significherebbe chiusura. Il piano farebbe parte di una più ampia ristrutturazione che tra il 2016 e il 2020 coinvolgerà altri due impianti in Europa. L’anno prossimo, infatti, sarebbe prevista la chiusura anche dello stabilimento di Oranienburg, in Germania, ed, entro il 2018, di quello di Ballymena, nel Regno Unito. Nel Vecchio Continente la multinazionale dà lavoro a più di 65 mila addetti distribuiti in 40 siti produttivi da cui viene garantito il 40% delle vendite globali. Alla base della ristrutturazione la crisi economica, che ha avuto ripercussioni pesanti sul mercato europeo degli pneumatici, connotato da un elevato livello di competitività.
Fossano, che rappresenta il maggior sito produttivo della multinazionale in Europa, avrebbe registrato una flessione del 45% dei volumi, determinando una situazione di cronico sottoutilizzo degli impianti. Secondo i piani la chiusura dovrebbe consentire un’ampia riorganizzazione delle attività in Italia di Michelin, di cui beneficeranno i siti di Cuneo (che conta oltre 2000 dipendenti) e di Alessandria (800 dipendenti); tra gli interventi previsti, la trasformazione della rete logistica, che dovrebbe essere avvicinata a questi due stabilimenti. La multinazionale avrebbe espresso, infatti, l’intenzione di voler continuare a essere un’importante e solida realtà, industriale e logistica, nel nostro Paese, sottolineando che il piano strategico prevede, comunque, 180 milioni di euro di investimenti fino al 2020.
Il 4 novembre i dipendenti di Fossano hanno indetto 4 ore di sciopero e organizzato una manifestazione di protesta, cui ha preso parte anche il leader della Fiom, Maurizio Landini. Il corteo ha raggiunto la statale 28, bloccando il traffico. “Una multinazionale difficilmente cambia idea, ma con la lotta possiamo farcela”, ha dichiarato Landini, che, sulla questione, ha chiesto l’intervento deciso del Governo. “Tagliare 578 posti di lavoro e chiudere il sito di Fossano significa ridimensionare drasticamente le attività italiane del gruppo, mettendo a rischio la continuità delle produzioni e l'operatività anche negli altri siti. Chiediamo ai vertici Michelin di fare marcia indietro”, ha commentato il segretario nazionale Ugl Chimici-Gomma e Plastica, Eliseo Fiorin.