Entro il 2021 il mercato mondiale delle schiume in polietilene dovrebbe raggiungere un valore di 6,85 miliardi di dollari, con una crescita media annua del 5,9%. È quanto prevede un recente studio condotto da Research and Markets, secondo il quale a sostenere la domanda di polietilene espanso sono industria automobilistica, imballaggio, edilizia e articoli sportivi, mentre dal punto di vista geografico le regioni dell’Asia-Pacifico registrano la crescita più significativa, anche in virtù delle caratteristiche di ecosostenibilità proprie del materiale.

Nel 2015, il segmento dell’imballaggio protettivo deteneva il consumo più elevato di schiume in polietilene, in termini sia di volume sia di valore, seguito dall’industria automobilistica.

I vantaggi derivanti dall’uso di questo tipo di resina non sono trascurabili e spaziano dalla riduzione del peso dei prodotti (e di conseguenza delle spese di trasporto) all’effetto barriera e di isolamento (fondamentale nel packaging alimentare). Le schiume in polietilene non reticolato (utilizzate principalmente per le scatole da spedizione) dovrebbero mostrare l’incremento maggiore nel quinquennio 2016-2021. Anche in questo tipo di applicazione, il rapporto costo/efficacia è notevole e, inoltre, la resistenza all'umidità e alla maggior parte degli agenti chimici garantisce la corretta conservazione del prodotto imballato.

Tuttavia, la volatilità dei prezzi delle materie prime, che a sua volta determina le fluttuazioni dei prezzi dei prodotti in polietilene espanso, costituisce il principale freno alla sua commercializzazione su larga scala.