394 voti a favore, 341 contrari, 13 astenuti: sono questi i numeri con cui il Parlamento Europeo il 12 Febbraio ha respinto la proposta della Commissione Europea inerente alla concentrazione massima consentita di piombo nei manufatti in PVC - fino allo 0,1% nei prodotti di nuova fabbricazione - con deroghe per quelli in PVC riciclato, per i prossimi 15 anni - 1% e 2% rispettivamente nei prodotti in PVC flessibile e plastificato.

 

In pratica significa che non sarà più tollerata la presenza di piombo nei manufatti in PVC e che viene posta anche una barriera al riciclo meccanico dei prodotti realizzati in passato con l’utilizzo di stabilizzanti al piombo.

 

A questo riguardo, VinylPlus, l’Impegno Volontario per lo sviluppo sostenibile dell’industria europea del PVC, ha diramato una nota ufficiale, a firma del suo direttore generale, Brigitte Dero, con cui si rammarica dell'esito del voto del Parlamento Europeo sulla proposta di deroga per continuare a utilizzare PVC riciclato contenente piombo. Questo parere contraddice l'esito della rigorosa valutazione scientifica condotta negli ultimi cinque anni dall'Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA), che ha concluso che il riciclo è attualmente la migliore opzione di gestione per rifiuti di PVC contenenti tali additivi.

 

In assenza di una soluzione alternativa, continua la nota, la logica conseguenza del voto è che molti articoli in PVC a fine vita provenienti da applicazioni di lunga durata dovranno essere smaltiti mediante incenerimento o discarica, portando a un onere ambientale molto più elevato per le prossime generazioni. Il voto implica anche il ritardo nella restrizione alle importazioni di articoli in PVC contenenti piombo in Europa. La conseguente incertezza legislativa mette a rischio gli investimenti nelle tecnologie di riciclo, mina la strategia europea per la plastica nell'economia circolare e influisce notevolmente sulla capacità di raggiungere gli obiettivi di riciclo della European Circular Plastics Alliance.

 

Anche EuPC, l’associazione che raggruppa i trasformatori di materie plastiche europei, si è pronunciata a tale proposito. “Ci rammarichiamo per la decisione del Parlamento Europeo di votare contro la proposta sulla limitazione del piombo nel PVC avanzata dalla Commissione Europea e dagli Stati membri. Questo voto non tiene conto del fatto che la restrizione fa seguito a una valutazione scientifica avviata dall'Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche e dai suoi comitati già cinque anni fa e ha portato a una decisione equilibrata di gestione del rischio da parte della Commissione e degli Stati membri”, ha commentato Alexandre Dangis, direttore generale di EuPC.

 

“Questa decisione inoltre rinvia il divieto di importazione di articoli contenenti piombo, che è stata la prima ragione per proporre la restrizione, e darà origine a condizioni di disparità per l'industria europea che ha sostituito volontariamente tale stabilizzante”, ha aggiunto il presidente di EuPC.

 

“Questo segnale sfavorirà ancora una volta i risultati della Circular Plastics Alliance, creando maggiore incertezza per gli investimenti nel riciclo in Europa. L'entità dei danni dipenderà ora dalla successiva gestione della questione da parte della Commissione Europea", ha concluso Alexandre Dangis.