Continua l’impegno concreto di Biesse Group per supportare il territorio nella lotta contro il Covid-19. Dopo una donazione che ha permesso l’acquisto di tecnologie per la gestione dei pazienti più critici e l’avvio di una campagna di raccolta fondi, questa volta l’aiuto viene dai reparti produttivi, più precisamente dalla divisione che si occupa di manifattura additiva.

 

I progettisti che solitamente utilizzano la stampante 3D per la produzione in serie e di prototipi impiegati nella realizzazione delle soluzioni tecnologiche Biesse, sono da giorni impegnati per perfezionare il prototipo per la produzione di dispositivi di protezione individuale che, già a partire da questa settimana, saranno donati agli Ospedali Riuniti Marche Nord. Si tratta di visiere che rappresentano una prima importante barriera in grado di proteggere gli occhi e la bocca, creando una schermatura per tutto il volto contro le infezioni da contatto e fornendo quindi un valido supporto nella salvaguardia di medici e infermieri e di tutto il personale sanitario.

 

Un prodotto interamente made in Biesse: la struttura della visiera è stampata in 3D presso gli stabilimenti di via della Meccanica e lo schermo protettivo trasparente è prodotto da Axxembla, unità del gruppo che realizza strutture di protezione per la sicurezza delle macchine, grazie alla lavorazione effettuata sulla Rover Plast A FT, soluzione Biesse per la lavorazione dei materiali tecnologici.

 

“Ci siamo resi subito disponibili a utilizzare la nostra stampante 3D a supporto dell’emergenza sanitaria, verificando quale fossero i prodotti realizzabili di cui gli Ospedali hanno più bisogno, a causa della difficile reperibilità sul mercato in questo particolare momento. Abbiamo scelto di produrre e donare le visiere agli Ospedali Riuniti Marche Nord per offrire un aiuto concreto a chi ogni giorno è in prima linea nella lotta contro il Covid-19”, ha commentato Roberto Selci, amministratore delegato di Biesse Group.

 

“Abbiamo monitorato online tutti i dispositivi prodotti con le stampanti 3D, cercando di mettere le nostre competenze e la tecnologia di cui siamo dotati a servizio di chi in questo momento lotta fisicamente contro il virus”, ha aggiunto Michele Tombari, responsabile del centro di competenza per la tecnologia meccanica.