Promossa dal Comune di Castelfiorentino e dal Progetto Metamorfosi e curata da Maria Vittoria Gozio, dal 13 maggio le opere di Davide Dall’Osso animano la quarta edizione delle “Mostra Diffusa”, quest’anno intitolata “Community”. Davide Dall’Osso per le sue opere non ha scelto il nobile marmo, il possente bronzo o le luminescenze del neon, bensì lo scarto di un materiale comune, sovrabbondante e a forte impatto sull’ambiente: la plastica. Un percorso artistico unico che ha portato Dall’Osso a essere uno dei primi a riflettere sul tema della sostenibilità e a fare arte “di recupero” in Italia.
Ecco, dunque, che la plastica si trasforma e trasmette un messaggio di sostenibilità, rispetto e dialogo. Un materiale sintetico, artificiale, impattante trova nuova vita grazie alla lavorazione che l’artista gli conferisce e al contesto scenico e drammatico dove viene collocata. Così lo scarto stimola la comunità a prendere coscienza di un problema che la riguarda direttamente, ossia la scarsità di tutte risorse sulla Terra, e la invita a riflettere e ad agire. In questo l’arte ha un compito decisivo. Grazie alle opere di Dall’Osso, si riappropria dello spazio pubblico, entra nella vita pubblica e privata, avvicina e unisce.
Proprio le materie plastiche, con la particolare lavorazione scelta dall’artista, si prestano ad assumere le più svariate forme, permettendo di sprigionare una drammaticità antica data da un sentimento contemporaneo. Tra i soggetti prediletti dall’artista quelli femminili, colti nella loro bellezza e forza, ma anche delicatezza e interiorità, come nelle opere Duende e Ballerine. A fornire molto dello scarto di policarbonato utilizzato per le sculture è l’azienda pratese Isopad che, come spiega Davide Dall’Osso, “ha una grande sensibilità verso l’ambiente: dedicano tempo, dipendenti e, dunque, risorse per sostenere il mio percorso artistico, aiutandomi nella scelta e nella raccolta”.