Si è tenuto il 22 febbraio un incontro fra EuCIA (associazione europea dell'industria dei compositi) ed EuPC (associazione dei trasformatori europei di materie plastiche) con i rappresentanti della Commissione Europea incaricata delle indagini anti-dumping in merito alle importazioni, dalla Cina, di alcuni prodotti a base di filamenti continui in fibra di vetro. Durante la riunione gli esponenti dell'industria dei compositi hanno espresso preoccupazione in merito ai potenziali dazi a carico degli utilizzatori europei dei prodotti suddetti. Misure provvisorie potrebbero inquinare la libera concorrenza e danneggiare la forza lavoro.
Le industrie europee del comparto hanno fornito dati concreti alla Commissione Europea. Il ruolo attivo degli utilizzatori e la loro collaborazione all'indagine evidenziano gli effetti dannosi che le misure anti-dumping potrebbero avere in Europa su industria e consumatori. Alcuni di tali effetti negativi includono una distorsione della libera concorrenza, aumento della disoccupazione nel settore e nelle industrie interessate, disponibilità in Europa di prodotti ad alte prestazioni ma ricollocazione dei siti produttivi oltre i confini continentali.
Al fine di sostenere le indagini in corso, fornendo ai funzionari europei incaricati un quadro attendibile e dettagliato della situazione di tale comparto industriale, e di valutare le potenziali conseguenze delle misure anti-dumping, EuCIA ha inviato una lettere aperta alla Commissione Europea. In merito all'indagine in atto e a seconda dei risultati da essa prodotti, tali misure provvisorie a livello comunitario potrebbero essere valide a partire dal 16 settembre 2010.