Si è svolta l’11 dicembre presso la sede di Comi a Ciserano (Bergamo), l’open house organizzata dall’azienda per presentare le sue macchine più recenti ai clienti, attuali e potenziali, e alla stampa specializzata.
A fare gli onori di casa erano presenti innanzi tutto il CEO di Comi, Franco Ballabio, e il direttore generale Silvio Tavecchia, oltre ai responsabili tecnici e commerciali del gruppo, leader nella costruzione delle termoformatrici per il settore degli elettrodomestici (con i marchi Comi, Parco ed Effelle), ma in crescita anche nelle termoformatrici in linea per il packaging (grazie alla joint venture Amut Comi) e nei centri di lavoro (con la società TechMill).
Cinque le macchine esposte in stabilimento durante l’open house. Innanzi tutto un impianto in linea per la termoformatura ad alta produttività di interni per frigoriferi domestici. “Si tratta dell’impianto più veloce al mondo di questa tipologia, raggiunge una produttività di circa 170 celle/ora e, relativamente a questo tipo di macchinario, non abbiamo concorrenti che ci eguagliano”, ha dichiarato il CEO Franco Ballabio in occasione dell’evento.
Subito a fianco era posizionato un centro di lavoro Techmill modello LaborMax. Sebbene il modello in esposizione fosse dotato di una semplice testa a 3 assi, i centri di lavoro LaborMax sono tra i più versatili della gamma e sono configurabili anche a 5 assi, idonei per la fresatura di materiali plastici, compositi, alluminio e leghe leggere.
Di più grandi dimensioni, i centri di lavoro LaborWind e LaborMidi presentavano invece soluzioni meccaniche e a livello di software uniche nel loro genere. Era presente infine anche una pressa da laboratorio Labortech: macchina verticale a 2 piani, dotata di controllo del parallelismo attivo, campana del vuoto e piani di riscaldo magnetici. (Si parlerà in maniera più approfondita delle macchine esposte sul numero di dicembre/gennaio della rivista MacPlas, ndr).
“Dopo una crescita cresciuti addirittura dell’87% tra il 2013 e il 2014, nel periodo 2014-2015 abbiamo mantenuto un po’ le posizioni, con un fatturato praticamente stabile rispetto al biennio precedente. Tale fatturato è stato raggiunto con una percentuale di export superiore all’80%, distribuita su oltre 50 paesi in tutto il mondo”, ha affermato il CEO di Comi, Franco Ballabio. “La decisione di organizzare questa open house deriva dal fatto che in questo particolare momento avevamo in casa varie macchine della nostra gamma, cosa alquanto difficile dato che Comi realizza essenzialmente macchine su commessa, una diversa dall’altra. Ciò spiega anche la difficoltà di mantenere volumi e fatturati stabili da un anno all’altro, seppure molto positivi, come accennato”.
“Il nostro business principale rimane comunque la termoformatura, che rappresenta circa il 70% del fatturato di Comi”, ha aggiunto Ballabio, “sebbene il gruppo stia crescendo anche nella fresatura e nei sistemi di taglio, affacciandosi a nuovi mercati quali l’aerospaziale e l’automobilistico, con buone prospettive di crescita. Inoltre, inizieremo entro breve a costruire internamente stampi per la termoformatura, inizialmente per il settore dei frigoriferi e successivamente anche per l’automotive e per il packaging. In futuro potremmo anche pensare agli stampi per la termocompressione, ma per il momento ci concentriamo sulle tecnologie in cui possediamo già un forte know-how, legato naturalmente alla produzione del gruppo”.
Oltre alla sede di Ciserano, il gruppo Comi opera attraverso gli altri tre stabilimenti di Levate (Bergamo), Vigevano (Pavia) e Cairate (Varese).