Il 27 gennaio ad Abu Dhabi è stato firmato un accordo in base al quale ENI ha acquisito il 20% della società Adnoc Refining da Adnoc (Abu Dhabi National Oil Company). Contestualmente Adnoc ha annunciato di aver ceduto a OMV il 15% di Adnoc Refining, rimanendo così detentrice di una quota del 65%. Adnoc, ENI e OMV (il più grande produttore e raffinatore di petrolio austriaco) hanno concordato altresì di costituire una joint venture dedicata alla commercializzazione dei prodotti petroliferi con le medesime quote azionarie stabilite per Adnoc Refining.
L’accordo è stato firmato da Sua Eccellenza Sultan Ahmed Al Jaber, Ministro di Stato degli Emirati Arabi Uniti e amministratore delegato di Adnoc, e da Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni. Alla firma erano presenti Sua Altezza lo Sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, Principe della Corona di Abu Dhabi e Vice Comandante Supremo delle forze Armate degli Emirati Arabi Uniti, e Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio italiano.
I termini concordati per l’acquisizione da parte di ENI delle quote del 20% implicano un corrispettivo cash pari a circa 3,3 miliardi di dollari al netto del debito netto e passibile di aggiustamenti al momento della chiusura, ammontare che corrisponde a un valore di impresa pari a circa 3,9 miliardi di dollari. Il completamento dell’acquisizione è soggetto al verificarsi di alcune condizioni sospensive, inclusa l’autorizzazione da parte degli Emirati Arabi Uniti a altre autorità regolatorie.
Quella firmata il 27 gennaio costituisce una delle operazioni più rilevanti mai condotte nel settore della raffinazione e riflette la dimensione, la qualità e il potenziale di crescita degli asset di Adnoc Refining, unitamente alla posizione geografica che le consente di rifornire i mercati di Africa, Asia ed Europa. Adnoc Refining opera attraverso tre raffinerie, situate nelle aree di Ruwais e Abu Dhabi, con una capacità di raffinazione complessiva che supera i 900 mila barili al giorno.
Il complesso di raffinazione di Ruwais è il quarto a livello mondiale in termini di capacità produttiva e garantisce un elevato livello di conversione grazie all’adozione delle migliori tecnologie disponibili e di uno schema di processo a elevatissima conversione. Il complesso industriale ha già dimostrato di avere un margine di raffinazione resiliente, grazie a importanti vantaggi competitivi in termini di integrazione, economie di scala, complessità ed efficienza degli impianti, vicinanza ai giacimenti, che forniscono il greggio e l’alimentazione di gas naturale, e posizione baricentrica rispetto ai mercati orientali e occidentali. Inoltre, è stato già definito un piano di sviluppo per aumentare la competitività e profittabilità del complesso attraverso l’incremento della flessibilità della selezione di greggi processabili e dell’efficienza energetica.
ENI contribuirà allo sviluppo tecnologico degli impianti, avendo già maturato, nelle proprie raffinerie europee, un’ampia esperienza nella gestione dei processi utilizzati da Adnoc Refining (quali quelli relativi al cracking catalitico a letto fluido, all’hydrocracking, alla conversione e desolforazione dei residui, al cocking e altri) e nelle azioni di ottimizzazione volte a massimizzare il margine dei barili raffinati. L’operazione consentirà a ENI di rafforzare ulteriormente la resilienza del proprio business di raffinazione, riducendo l’obiettivo relativo al pareggio del margine di raffinazione del 50%, a circa 1,5 dollari al barile.
ENI e OMV, inoltre, si uniranno ad Adnoc nel costituire una nuova joint venture dedicata alla commercializzazione dei prodotti petroliferi, con le stesse quote azionarie stabilite per Adnoc Refining, creando ulteriore valore. Una volta costituita, la joint venture esporterà a livello internazionale i prodotti di Adnoc Refining, per un volume pari al 70% della produzione complessiva. Le forniture domestiche nell’ambito degli Emirati Arabi Uniti continueranno a essere gestite da Adnoc.