Le associazioni nazionali Assorimap (riciclatori e rigeneratori di materie plastiche), Unirima (imprese di recupero e riciclo dei maceri) e Assofermet (commercianti in ferro e acciaio, metalli non ferrosi, rottami ferrosi, ferramenta e affini), che insieme rappresentano comparti più che mai vitali e strategici per l’economia circolare del nostro Paese, hanno inviato una lettera congiunta al presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, al ministro dell’economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, e al ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, per chiedere interventi economici urgenti a supporto del settore del recupero e del riciclo di materia dai rifiuti.
Le imprese rappresentate dalle tre associazioni ricadono prevalentemente all’interno del codice Ateco 38 e pertanto devono continuare a operare per svolgere un servizio di pubblica utilità, considerato che ricevono anche rifiuti provenienti dalle raccolte differenziate dei Comuni, così come dalle attività economiche che in questo particolare momento sono aperte, cioè non sospese, o a esse collegate.
“Il nostro comparto, che conta circa 45 mila addetti, senza l’indotto, operanti in circa 4000 stabilimenti/impianti su tutto il territorio nazionale, in linea con in principi dell’economia circolare, è quello che produce le materie prime secondarie, oppure classificate come “End of Waste”, necessarie per la produzione di imballaggi e altri materiali indispensabili per numerosi settori essenziali che continuano a lavorare come da disposizioni di legge in vigore”, si legge nella lettera.
Una parte della predetta filiera del recupero e del riciclo è da anni in piena emergenza a causa di alcune criticità strutturali, con una contrazione del 40% delle attività, un peggioramento del tasso di utilizzo della propria capacità produttiva e una conseguente perdita di competitività a livello europeo e internazionale. La gravissima emergenza epidemiologica in atto, destinata a prolungarsi per numerose altre settimane, sta impattando ulteriormente sui costi di gestione sia per il necessario adeguamento alle nuove disposizioni, sia per il notevole incremento dei costi legati alla logistica, creando ulteriori problemi alla nostra preziosa filiera, che non può assolutamente fermarsi, in particolare, in questo periodo.
“Riteniamo, pertanto, che, in linea con le strategie europee del “Green New Deal” e per l’elevato valore ambientale che la produzione materie prime secondarie e “EoW” apporta alla riduzione delle emissioni climalteranti, sia fondamentale sostenere con forza l’Industria del riciclo e del recupero di materia dai rifiuti”, prosegue la lettera.
Le tre associazioni quindi chiedono i seguenti interventi urgenti a supporto di tale fondamentale e indispensabile comparto industriale della green economy italiana, per agire con provvedimenti immediati di carattere prettamente economico-finanziario, volti a salvaguardare le imprese e i lavoratori della filiera del recupero e del riciclo meccanico di rifiuti:
- introduzione di un contributo straordinario finanziario diretto, a carico del bilancio dello stato, accordato a titolo di liberalità e per il solo anno 2020 per ogni tonnellata di materiale recuperata (trasformata) in materia prima secondaria o “End of Waste”, esclusivamente a favore degli impianti di recupero, allo scopo di promuovere il recupero di materia in questo particolare momento di difficoltà economica e finanziaria, in linea con gli obiettivi previsti dalla circular economy;
- introduzione di un credito d’Imposta ad hoc, in materia di imposte dirette;
- effettuazione del saldo dei debiti da parte della pubblica amministrazione;
- accrescimento delle possibilità di compensazione fra tutti i debiti e i crediti, a prescindere dalla tipologia di imposta e dal modello di pagamento;
- sospensione dei versamenti con dilazione delle scadenze per le rate di rottamazione e saldo e stralcio, evitando l'accumulo dei pagamenti al primo giugno;
- riduzione del costo dell’energia;
- definizione di termini agevolati per l'accesso al credito e al finanziamento tramite la concessione di garanzie alle banche sui crediti concessi all'aziende.