
Prosegue il percorso di crescita di Ecopolietilene, il consorzio del Sistema Ecolight che rappresenta produttori, distributori e recuperatori di beni in polietilene. I dati relativi al 2024 confermano un trend positivo sotto tutti i profili: 32.488 tonnellate di rifiuti gestiti (+24% rispetto al 2023) e 202 aziende consorziate (+15%). Un risultato che non solo testimonia l’efficienza del modello consortile, ma segnala una crescente consapevolezza industriale: il polietilene, se correttamente gestito, può diventare una risorsa circolare strategica, anziché un problema ambientale.
Nel corso dell’anno, Ecopolietilene ha gestito complessivamente 32.488 tonnellate di rifiuti derivanti da beni in polietilene (+24% rispetto all’anno precedente), a fronte di un totale immesso dichiarato di 78.561 tonnellate (+10% rispetto al 2023). La composizione dei beni immessi evidenzia che la maggior parte è costituita da materiali facilmente recuperabili, quindi composti essenzialmente da polietilene (68.348 t), mentre una quota minore è composta da beni meno recuperabili (6.839 t) o con contenuto di polietilene trascurabile (1.095 t). Dati che indicano chiaramente come la gestione responsabile del PE sia già un obiettivo concreto, non più un’utopia ambientale.
L’attività del Consorzio ha visto una forte partecipazione da parte del tessuto imprenditoriale, con l’adesione di 29 nuove aziende. Il numero totale di imprese consorziate ha così raggiunto quota 202 con un incremento del 15% rispetto al 2023. Il dato testimonia la crescente attenzione delle aziende verso una gestione responsabile dei beni in polietilene e la fiducia riposta nel lavoro del consorzio.
“Il 2024 ha segnato per Ecopolietilene un anno di consolidamento e crescita, grazie all’ampliamento della base consortile e a una gestione dei rifiuti sempre più efficiente e trasparente”, ha dichiarato Fabio Pedrazzi (nella foto), presidente di Ecopolietilene. “Abbiamo ottenuto risultati significativi anche sul fronte della qualità operativa, supportati da progetti sperimentali e da impianti certificati”.
“Per il 2025”, ha proseguito Pedrazzi, “puntiamo a rafforzare la gestione dei rifiuti da beni in polietilene. Vogliamo contribuire allo sviluppo di nuove procedure di raccolta, fondamentali per migliorare la differenziazione e la tracciabilità dei rifiuti lungo l’intera filiera. E, come già stiamo facendo con una serie di progetti pilota, vogliamo continuare a coinvolgere attivamente le aziende consorziate in iniziative che promuovano il recupero efficiente dei polimeri. È nostro compito creare le condizioni per rendere questo processo sempre più efficiente e trasparente, in collaborazione con gli enti competenti”.
Il polietilene è il materiale plastico più diffuso, ma spesso uno dei più sottovalutati in termini di gestione responsabile. Con oltre 32 mila tonnellate di rifiuti gestiti in un anno, Ecopolietilene si conferma quindi un attore chiave nella costruzione di una filiera circolare del polietilene in Italia. Un processo che, oltre a ridurre l’impatto ambientale, consente alle imprese di rispondere in modo concreto alle richieste di sostenibilità, tracciabilità e trasparenza da parte del mercato e delle istituzioni.