Plastica…nel pallone
Mancano ormai meno di 2 mesi al fischio di inizio dei mondiali di calcio in Sudafrica, ennesima manifestazione sportiva dove la plastica avrà un ruolo da protagonista. A cominciare dal pallone altamente tecnologico con cui saranno giocate le 64 partite del torneo. Si chiama Jabulani - che significa "festeggiare" - è prodotto da Adidas ed è costituito da 8 pannelli termosaldati disposti in modo da formare una sfera perfetta. Il pallone è stato realizzato con la tecnologia "grip 'n' groove" per garantire migliore stabilità in volo e migliore controllo da parte dei giocatori.
L'introduzione del pallone in plastica ai mondiali, per migliorarne la sfericità e le prestazioni, è avvenuta nell'edizione del 1986 in Messico, ma allora la parte esterna della sfera era ancora composta da 32 sezioni cucite insieme che non davano garanzia di assoluta sfericità. Si è dovuto aspettare il pallone Teamgeist (anche questo Adidas) creato per il mondiale 2006 in Germania per il vero e proprio salto di qualità, con sole 14 sezioni non più cucite insieme ma incollate. Questo nuovo metodo ha consentito di eliminare le cuciture dalla superficie del pallone rendendolo quindi molto più sferico che in passato.
Durante il mondiale la plastica sarà comunque presente non soltanto nel pallone, bensì anche in scarpe, magliette (alcune delle quali, come già riportato il 1° marzo, ottenute anche dal recupero di bottiglie in PET post-consumo), reti, protezioni e, persino, cartellini gialli e rossi degli arbitri.